Il film su Ligabue “volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, con Elio Germano nel ruolo del pittore e scultore italiano, fa il pieno di premi.
È un film del 2020. Germano ha vinto l’Orso d’argento al festival di Berlino nello stesso anno e per lo stesso film e personaggio.
Il film è la storia del pittore Antonio Ligabue, con flashback che mostrano sprazzi della sua infanzia e delle sue origini svizzero-italiane. Il piccolo Antonio, affidato a genitori adottivi, inizia subito ad avere disturbi psicofisici.
Ammalato di rachitismo, e dopo essere stato espulso dalla scuola e aver aggredito la madre, viene ricoverato più volte in manicomio.
CINEMA E LIGABUE
Antonio, trova conforto nella pittura e nella scultura. Animali esotici, come leoni, cavalli, gorilla, tigri, raffigurano spesso le sue opere che unisce al paesaggio emiliano.
Antonio conosce bene questa regione dal momento che si trasferirà a Gualtieri in Emilia, dove è appellato spregiativamente come “El Tudesc”.
Ligabue viene presto scoperto dal critico Mazzacurati, che lo incoraggia a continuare con le sue opere, e a partecipare a mostre e convegni d’arte della provincia. Ligabue è apprezzato dalla critica, finalmente, benché bollato da certi accademici come artista naif.
David Donatello 2021 per Ligabue: regia, produzione, miglior attore e miglior fotografia, acconciatore, scenografo e suono.
Una serata piena di sorprese e momenti di commozione, la standing ovation per Sophia Loren, premiata a 86 anni, e il bellissimo discorso di Emma, la figlia di Mattia Torre. Altra standing ovation per Gigi Proietti ricordato dall’amico Enrico Brignano, omaggio cui è seguito il ricordo degli artisti che sono scomparsi quest’anno. (rdg)