on c’era più tempo per le riflessioni né per le prove di appello. Il Bari di Auteri era chiamato a voltare pagina e cercare, parafrasando Battiato appena scomparso, il “centro di gravità permanente” magari attraversando “mondi lontanissimi” e scrutando “codici di geometria esistenziale”, ma l’allenatore e la squadra avevano il dovere di provare ad andare avanti anche perché così facendo avrebbero messo in moto quel meccanismo virtuoso che a Bari va sotto il nome di “priscio”, sentimento ormai sopito da tempo nel tifo ma assolutamente indispensabile per andare avanti. Del resto, inseguire un sogno è sempre un’avventura che vale la pena essere vissuta.
E giocare con due risultati utili a disposizione, si sa, paradossalmente non è mai facile, ma il Bari è andato oltre giocando per vincere.
Primo tempo di marca Bari che ha giocato con intensità arrivando sempre primo sul pallone, lasciando al Foggia solo qualche timido tiro in porta che ha non ha impensierito più di tanto Frattali. I due gol di Marras e di D’Ursi, quest’ultimo su un assist perfetto di Antenucci che da solo è valso un gol, sono stati il giusto tributo alla prestazione dei biancorossi che, intendiamoci, non ha spaccato il mondo, ma ha lanciato sprazzi di bel gioco.
Nel secondo tempo è calata all’inizio l’intensità nel Bari, e subito il Foggia ne ha approfittato per accorciare le distanze battendo Frattali. Ma non hanno fatto in tempo i satanelli a gustarsi il gol che avrebbe potuto riaprire la gara, che subito una prodezza balistica di D’Ursi ha messo il punto esclamativo sul risultato che si è arrotondato sul 3-1.
Il Foggia è sembrato come un pugile al suo ko perché non è riuscito a reagire. Qualche occasione per il Bari con Andreoni finalmente in campo che ha cercato un po’ di gloria personale prima della fine della gara.
E sempre a proposito di Battiato, l’ultima sua canzone si intitola “Torneremo ancora”: ebbene il Bari di Auteri sembra tornato. Ancora. Abbiamo visto la squadra del girone di andata che ha alternato cose buone ad altre meno buone, anche nel primo tempo di oggi ha giocato una discreta gara, qualche amnesia nel secondo tempo, invece, ma ci sta. Si è vista in campo una squadra piena di motivazioni, i giocatori hanno messo in campo forza ed energia, hanno dato la chiara impressione di avere una opportunità tra le mani che vorranno e dovranno sfruttare arrivando il più lontano possibile. Occorre provarci con la fame e col sangue negli occhi. La lieta notizia è il ritorno di Andreoni che, sia pur per uno spezzone, ha giocato una gara convincente, decisamente un’arma in più per Auteri in questi playoff. Il Bari, dunque, va avanti da testa di serie.
Una splendida vittoria per un Bari ritrovato che lancia segnali importanti ai playoff. Tutti sollevati nella squadra, non era facile oggi, si poteva considerare una sorta di trappola per il Bari ed invece è arrivata la vittoria limpida con un risultato che crea un divario con gli avversari senza appello. Certo ci vuole altro per completare il mosaico, nel secondo tempo sono emerse le solite lacune soprattutto in difesa, ma almeno si può dire che il Bari è tornato.
I gol sono stati bellissimi, frutto della tecnica dei calciatori che finalmente è venuta fuori. Speriamo che ci sia una crescita di autostima, perché appena cala l’intensità la squadra subisce gol ed oggi ne è stata la conferma. Il gol di D’Ursi è stato fondamentale perché se non avesse segnato le cose si sarebbero potute mettere male.
Un Bari che si è ritrovato nel momento più importante della stagione. Antenucci non ha segnato ma ha dato il suo contributo alla causa giocando una grande partita. Via le illusioni, occorre andare avanti passo dopo passo con umiltà. Oggi si sono visti segnali di ripresa che fanno ben sperare. Supererà Auteri le “correnti gravitazionali”? Così come l’ha avuta il cantautore siciliano per un ideale amore, anche l’allenatore della stessa regione avrà “cura” della squadra.
Massimo Longo