Si è concluso qualche giorno fa il progetto Eramsus+ per l’ITI Lucarelli di Benevento.
Dal 18 al 20 maggio ha avuto luogo il progetto Erasmus+ “Just be Humans! – Say no to o any forms of discrimination and violence”.
Coordinatrice generale l’Ungheria, che in occasione della chiusura dei lavori è stata la “capofila”, in collegamento dalla piattaforma Google Meet.
Le nazioni coinvolte sono state Italia, Portogallo, Ungheria e Polonia e a rappresentare l’Italia l’ITI Lucarelli di Benevento, dove le tre docenti coinvolte: Antonella Balena, Rita Calandro e Giuseppina Lippiello e i 6 ragazzi della 5ECA: Anthony Gagliarde, Ennio Miresse, Alfonso Massaro, Joe Villacci, Maria Russo e Valentina Russo hanno vissuto un’esperienza nuova e garantita dalle grandi potenzialità del digitale.
Introduzione del progetto
Il progetto Erasmus è il più noto e longevo dei programmi finanziati dall’Unione Europea nell’ambito della mobilità giovanile all’estero, e rientra nell’ombrello più ampio denominato Erasmus+.
Temi centrali dell’iniziativa la discriminazione e la violenza, in cui i ragazzi divisi in gruppi misti hanno prodotto dei lavori e hanno sfruttato il potere del confronto interagendo e lavorando con altri alunni di diverse nazionalità.
Attività svolte: focus eguaglianza (equality)
– Discussione e confronto di idee su Equality
– Equality in music
– Esprimere l’uguaglianza con l’arte di ogni genere (disegni, immagini, poesie, frasi…)
– Codificazione attraverso frasi, immagini delle pari opportunità
– Conferenza e dibattito su “Violence in the world – persecution of Christians in Nigeria”
L’Erasmus virtuale secondo l’ITI Lucarelli
L’ITI Lucarelli è noto per la sua partecipazione attiva in tantissimi progetti Erasmus+.
A causa dell’attuale crisi sanitaria, anche la mobilità Erasmus ha subito pesanti sconvolgimenti.
“La pressione della pandemia ha fatto emergere risorse inaspettate sia nei docenti che negli alunni: abbiamo fatto rete tra istituti e nazioni diverse, rete fondata su relazioni umane vere tra persone che si sono ritrovate a vivere una situazione spaventosa e travolgente, raccontata ed affrontata nel meeting con flessibilità e solidarietà; ne siamo fieri.
Certo l’auspicio è che gli studenti possano tornare a sperimentare al più presto la parte più autentica dell’esperienza Erasmus, che apre gli occhi sul mondo, rende possibile il confronto con nuove culture, diverse religioni, tradizioni e fa fare nuove amicizie, consentendo di rientrare con un bagaglio più ricco di conoscenze, esperienze, legami che un viaggio virtuale difficilmente può eguagliare.”
Questa la voce delle docenti coordinatrici del progetto che ci fa capire l’importanza di questi progetti. Infatti anche se l’Erasmus si incentra sul concetto di mobilità, nessuno si è fermato, ma sono partiti tutti online, in attesa di poter ricominciare presto “sul campo”.
In questi 3 giorni alunni e docenti sono stati catapultati in una “realtà virtuale” in cui gli studenti da casa hanno partecipato attivamente alle attività organizzate tramite la piattaforma Google Meet, vivendo una vera e propria esperienza internazionale che ha favorito la loro crescita personale attraverso il confronto con realtà culturali diverse.
Enza Cappabianca