La gara col Foggia aveva illuso, quella di Salò ha fatto tornare coi piedi per terra l’ambiente che ha ricominciato ad intravedere spettri recenti. Non c’erano tante alternative oggi. Crederci fino in fondo. Vincere o abbandonare i playoff e rituffarsi nell’inferno della C. E purtroppo l’inferno è stato servito drammaticamente.
Si scende dunque. Il campionato per il Bari termina qui leccandosi le ferite, mentre noi commentiamo una dolorosa esclusione dai playoff, forse prevista e forse, occorre essere onesti, anche meritata per quanto ha prodotto nel corso del torneo quando, anche vincendo, non ha mai pienamente convinto.
Eppure analizzando la gara le occasioni se le è procurate, non si può dire che sia stato a guardare, ma la Faralpi ha giocato la sua onesta gara, ordinata, tenendo a bada il Bari anche quando si procurava le occasioni da rete spingendosi anche avanti per alleggerire la propria difesa e creare qualche grattacapo alla difesa barese. Forse è mancata la solita lucidità sotto rete, forse è mancato il piglio giusto, fatto sta che il Bari, pur spingendo, non ce l’ha fatta. Quella di oggi si può dire che è stata la foto del campionato.
Termina qui il campionato del Bari
Che viene eliminato dai playoff. Alla Feralpi bastava un pari grazie alla vittoria ottenuta all’andata e così è stato. E considerando le due gare si può dire che il risutato è giusto cossì. Troppo più squadra di categoria la Feralpi, troppo confusionario il Bari.
Un dramma sportivo annunciato si è consumato nel pomeriggio anche se le premesse per superare l’ostacolo sembravano evidenti, ma così non è stato. Il primo tempo è stato più facile del previsto, poi nel secondo si è perso l’attimo fuggente, giocando molto male legittimando l’uscita dai playoff.
Davvero mediocre il Bari nel suo complesso, il campo non ha mentito, ha perso dieci gare, non è mai andata oltre le difficoltà, ci abbiamo sperato tutti, stampa, tifosi, ambiente, siamo anche noi tifosi del Bari, pensavano che almeno questo ostacolo lo avremmo superato, poi si sarebbe alzata l’asticella, ma almeno questo step pensavamo che il Bari l’avrebbe superato, ed invece nulla. La delusione, la rabbia sono tantissime, inutile nasconderlo. Le cause le lasciamo stare e le rimandiamo ad altri articoli anche se si conoscono molto bene.
Ora occorre un progetto, sono due anni che il Bari è in C, e si prospetta un terzo e forse un quarto ancora perché un’altra rivoluzione si intravede all’orizzonte, e quando si attuano è difficile centrare subito l’obiettivo, nessuno crede mai alle rivoluzioni, quattro anni son troppi per Bari, ma non ci vuole fretta per ottenere i risultati, il che non vuol dire non tentarci, occorre costruire il giocattolo nel tempo. Lo scorso anno lo si è colpevolmente smontato e non andava affatto snaturato, costruendone uno peggiore. Chi salveremo di questa squadra in prospettiva futura? Si fa fatica a sceglierli, forse 4-5 elementi, e poi? Viene meno l’entusiasmo dell’ambiente e anche quello della proprietà perché non sarà bello ingoiare la pillola amara, speriamo che non molli perché sarebbe ancora più tremendo.
Massimo Longo