Principale Arte, Cultura & Società Intervista a Tiziana Grassi di Evelyn Zappimbulso

Intervista a Tiziana Grassi di Evelyn Zappimbulso

Intervista a Tiziana Grassi, giornalista e ricercatrice nata tra i due mari, che da tempo vive e lavora a Roma. Un fiume in piena di speranza, sprone verso il bello, con la forza di chi scorge tra mille rivoli il lato autentico e pulito delle cose. Tiziana ci mette il cuore nel racconto della sua esperienza di giornalista e saggista che a Taranto ha dedicato scritti e ricerche, per non lasciare che il punto distratto e molle della città si lasciasse andare al “qui e ora”. E lo fa con eleganza e dati, con ritmo a tratti poetico e colori, come quelle delle fotografie che ci offre per gridare a tutti che Taranto è soprattutto questo. Mare e bellezza.

di Evelyn Zappimbulso

Il 12 marzo scorso c’è stato un webinar “Taranto e il mare” organizzato dal Rotary club Taranto Magna Grecia, il cui focus è stato Taranto, città capitale di mare. Hai dato delle anticipazioni sul tuo prossimo libro in uscita a giugno. Cosa ti aspetti da questo tuo ultimo libro?

Il webinar è’ stato un grande successo, con un bel picco di ascolti, come mi hanno comunicato gli organizzatori dell’incontro, che saluto e ringrazio, cui hanno preso parte tutti gli interclub Rotary di Taranto, tra cui il Rotaract di Taranto, formato dai più giovani che hanno sostenuto simbolicamente questo volume. “Taranto e il mare” è il terzo libro di una trilogia dedicata alla mia città. Nel 2004 è uscito il saggio intervista “Dicono di Taranto” e nel 2013 “Taranto, oltre la notte”, che consegna sin dal titolo l’auspicio che il dilemma lavoro-salute, che ora sembra dividere la città, trovi un equilibrio condiviso. Taranto vive e deve vivere un rovesciamento di prospettiva, deve acquisire la consapevolezza, come finalmente lentamente accade, che il suo mare non è solo un orizzonte geografico, ma anche psicologico. Il mare come liquido amniotico entro cui rivivere per rinascere in questa nuova prospettiva. Ho sentito l’esigenza di raccontare questa città. Mi hanno aiutato pescatori, ricercatori, fotografi e filmmakers appassionati di Taranto, enti ed associazioni, tra cui la Jonian Dolphin Conservation che, insieme ad altre, hanno iniziato a cambiare la narrazione della città. Ho anche sentito Sergio Prete che punta ad una rigenerazione del porto di Taranto per cercare di avvicinare la comunità tarantina al porto. Insomma, come ci chiede papa Francesco “dobbiamo raccontare il bello e il buono” e noi l’abbiamo fatto in questo lavoro di approfondimento, perché solo così possiamo amarla davvero e di più, la nostra Taranto.

Questo ultimo volume è un atto d’amore verso la mia città, per recuperare il suo nucleo identitario, non solo nel qui e ora, ma anche nel tempo passato.

E’ un ricco lavoro multimediale che racconta a tutto tondo la bellezza di Taranto, un mosaico complesso sulla città, ove c’è un reticolato apporto di fotografi e appassionati di video taranti; taranto a raccontata soprattutto a colori, perché così avviene la conoscenza vera. C’è anche un QR Code che cattura Taranto dall’alto e nel sottomarino, con il contributo del CNR di Taranto, con musiche, colori e anche profumo di mare. Sì, c’è anche il profumo del  nostro mare, ma questa è una sorpresa.

Foto Enza Tomaselli

In “Dicono di Taranto. Semiotica del territorio”, usi queste due espressioni “lontananza e appartenenza”. Cos’è per te Taranto?

Taranto per me è sicuramente appartenenza, è una consapevolezza che coltivo nel tempo, negli anni, da circa vent’anni. Come dice Cosimo Cinieri, attore tarantino, noi abbiamo bisogno di grandi orizzonti per recuperare la nostra identità. Come onde del cervello, come il mare, dobbiamo andare oltre, un po’ più in là. Perché il mare non è solo un elemento decorativo. Se chiedi, il mare ti risponde. Taranto è (con l’accento) il mare. Non solo come congiunzione, come il titolo del webinar di ieri. Quella “e” vuol dire tanto, è una simbiosi da sempre. Il mare è il tratto identitario di questa città. E dobbiamo veicolarlo soprattutto ai giovani. Io farò dono del mio libro alle scuole medie di Taranto e non solo, perché credo che i giovani abbiano un ruolo fondamentale nel cambio di rotta che Taranto merita di intraprendere.

A proposito di giovani, verresti ad incontrare gli studenti di Taranto, in particolare del Liceo Moscati di Grottaglie ove insegno?

Sicuramente sì. Credo molto nei giovani e ritengo che debbano essere presenti. Grazie a Radio Citadella, che è media partner del volume, daremo spazio soprattutto alle riflessioni dei giovani, che sono elemento di speranza per un cammino in una nuova prospettiva. Ci tengo a ringraziare il direttore Antonio Peragine per aver creduto nel mio primo volume su Taranto e per il sostegno che mostra sempre di avere nei miei confronti. Vorrei infine anche porgere un saluto a quanti mi sono vicini con stima, in particolar alla storica libreria Mandese, ove ho ricordi belli che profumano di libri e carta.

Foto Leo Muscara

Piacere misto ad orgoglio scrivere per il “mio” giornale del sud questa intervista a Tiziana Grassi. 

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Foto Mimmo Di Todaro

Tiziana Grassi vive e lavora a Roma. Giornalista, ricercatrice e studiosa di migrazioni, è stata autrice di programmi televisivi di servizio per gli italiani all’estero a Rai International e consulente di programmi culturali per Rai Uno. Laureata in Lettere moderne, si interessa di sociologia della comunicazione e di geografia umana.

Ha pubblicato numerosi volumi di interviste e saggistica, tra cui: Dicono di Roma. 50 interviste per il terzo millennio (Palombi, Roma 2000); Dicono di Taranto. Semiotica del territorio. Lontananza. Appartenenza. Percorsi (2004); l’opera multimediale in DVD Segni e sogni dell’emigrazione. L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione (Eurilink, Roma 2009); Anatomie degli Invisibili. Precari nel lavoro, precari nella vita (Nemapress, Alghero 2012); il Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo (SER ItaliAteneo – Fondazione Migrantes, Roma 2014).
Nel 2014 è stata insignita del Premio internazionale per i diritti umani “Nelson Mandela” e nel 2015 del Premio internazionale “Giornalisti del Mediterraneo” per il suo impegno dedicato alle tematiche migratorie di ieri e di oggi.

È referente per la comunicazione delll’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà (INMP) del Ministero della Salute.

Evelyn Zappimbulso – vice direttore Corriere di Puglia e Lucania

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