“Oggi ho partecipato alla manifestazione dei pescatori italiani, che con i loro colleghi di Spagna e Francia stanno chiedendo all’Europa una maggiore attenzione alle loro istanze.
Pescatori – Io sono al loro fianco, come lo sono stata in tutti questi anni con le mie battaglie in commissione Pesca al Parlamento europeo.
Proprio perché conosco bene quanto succede a Bruxelles, bisogna chiarire da subito che la lotta contro il cambiamento climatico e la pesca non possono essere in antitesi.
La sostenibilità economica e quella ambientale possono e devono andare di pari passo soprattutto se si sostiene adeguatamente la piccola pesca costiera
e la si coinvolga attivamente, per esempio, nella gestione delle aree marine protette, come abbiamo chiesto e ottenuto in una recente risoluzione del Parlamento Ue.
Ecco perché più che le future proposte della Commissione europea, quello che mi preoccupa è l’azione del nostro governo.
Con il nuovo Regolamento Controlli e il Feampa, per esempio, a Bruxelles eravamo riusciti a ottenere una serie di conquiste per la pesca artigianale.
Ma il Consiglio, ossia l’organo in cui siedono i governi dei Paesi membri, tra cui il nostro, hanno annacquato tali conquiste, favorendo ancora una volta i grandi pescherecci.
Ed è sempre al governo italiano che bisogna guardare quando ci si lamenta dei ritardi sui ristori, o della manca attuazione di misure come quelle sui rifiuti marini del decreto Salva-Mare,
o ancora sull’assenza di studi adeguati per capire a 360 gradi quali sono i fattori di rischio per la biodiversità del mar Mediterraneo.
La piccola pesca non può essere il capro espiatorio degli errori del governo: non si possono autorizzare nuove trivelle.
Non far nulla per ridurre l’impatto dei trasporti marittimi, e poi far pagare il conto ai pescatori”.
Lo dice l’eurodeputata del gruppo Greens/EFA al Parlamento europeo, Rosa D’Amato.