Nell’anno della pandemia l’ISTAT ha rilevato una povertà in aumento di oltre 5,6 milioni di individui, raggiungendo il livello più elevato dal 2005. Ma la voglia di acquistare ha avuto un balzo proporzionale.
Non vi è dubbio di quanto la pandemia abbia distrutto le fortezze dell’economia, delle grandi imprese alle situazioni economiche delle piccole realtà familiari. L’ISTAT rileva un aumento della povertà del 7,7% del totale da 6,4% del 2019, che ha riscontrato un impoverimento maggiore del Nord Italia e delle famiglie con minori. Tuttavia la circostanza precaria ha avuto un effetto contrario sul desiderio di acquisto in gran parte delle famiglie.
La povertà incrementa il desiderio d’acquisto
Sembra quasi un paradosso come una situazione cruciale a livello economico possa incrementare la voglia di acquistare nel settore immobiliare. A dare segni di ripresa sono le famiglie che manifestano il desiderio di acquistare una nuova casa, un aumento che va dal 9,5% nel 2020 al 12,8% nel 2021. Eppure pare che chi acquista realmente sono 3 famiglie su 100.
Indubbiamente abituarsi alla routine nelle proprie quattro mura ha acceso la voglia di creare quanto più possibile una zona personale, intima e confortevole. E’ la situazione attuale a fare leva sull’impossibilità di concretizzare questa voglia di acquistare, ma “nei prossimi 12 mesi” spiega l’amministratore delegato di Nomisma Luca Dondi “torneremo a 629mila transazioni per fine 2021 in modo da chiudere la parte negativa della crisi Covid in maniera rapida rispetto a quanto immaginavamo. Ma i prossimi mesi saranno cruciali”.
Crescita del mercato editoriale
Anche il mercato italiano del libro segnala una forte crescita del 44% nei primi cinque mesi del 2021. Le copie vendute nel Paese sono state 39,7 milioni, al prezzo medio di 14,20 euro. Secondo un’analisi delle vendite per genere, si rileva un incremento in maniera decrescente di fumetti, saggistica, narrativa, manualistica e infine libri per bambini.