Principale Ambiente & Salute Taranto, l’ex Ilva non chiuderà

Taranto, l’ex Ilva non chiuderà

Il Consiglio di Stato dichiara illegittima l’ordinanza d’urgenza emessa nel febbraio 2020 dal sindaco di Taranto con la quale aveva ordinato di risolvere le criticità dell’impianto o, in alternativa, sospenderne le attività.

L’ordinanza del febbraio 2020 era stata emessa dal Sindaco di Taranto per tutelare la salute dei cittadini messa a rischio ormai da tempo in seguito agli episodi di emissioni di fumi e gas e delle successive verifiche ambientali e sanitarie. Tuttavia, il Consiglio di Stato pare che definisca inopportuna questa decisione in quanto i rimedi predisposti dall’ordinamento sarebbero stati idonei a far fronte a qualunque possibile inconveniente, tali da fronteggiare particolari e imminenti situazioni di pericolo per la salute pubblica.

Scrive il Consiglio di Stato “Pur senza negare la grave situazione ambientale e sanitaria da tempo esistente nella città di Taranto, non è stato individuato un pericolo ‘ulteriore’ rispetto a quello ordinariamente collegato allo svolgimento dell’attività industriale”. Quindi il potere d’urgenza sarebbe stato esercitato in assenza dei presupposti di legge, senza una concreta presenza di pericolo che aggravasse la situazione sanitaria e ambientale della città di Taranto.

Taranto e le conseguenze delle emissioni dell’Ilva

Ciò nonostante  studi accurati hanno confermato che le emissioni inquinanti dell’Ilva abbia evidenziato il ritrovamento di arsenico e piombo nelle urine e nel sangue dei bambini, tali da causare disturbi del comportamento, rischi di autismo, ansia e depressione. Per questo il Comitato per la Salute e per l’Ambiente di Taranto ha chiesto al governo  “un urgente intervento per fermare gli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva, ormai improcrastinabile”.

Una situazione altamente dannosa per la salute degli abitanti di Taranto e dintorni, che da anni resta causa di gravi conseguenze fisiche e di salute. Ad oggi, il Consiglio di Stato non ha risposto alle esigenze della popolazione, la quale da tempo ha sperato in un miglior benessere e quello dei propri figli.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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