Principale Ambiente, Natura & Salute E’ sempre la politica che decide su Taranto

E’ sempre la politica che decide su Taranto

Di Erasmo Venosi Taranto – No. Non mi aspettavo per niente che il Consiglio di Stato confermasse la sentenza del TAR di Lecce sull’area a caldo di Ilva.

Sfugge o conviene a molti che una delle emergenze primarie di questo Paese è la “ anomala collocazione“  del Consiglio di Stato a seguito della modifica del cosiddetto giusto processo (art 111) in Costituzione.

Giusto processo che vuol dire si svolga tassativamente davanti ad un giudice terzo e imparziale.

Molti forse non sanno che un quarto dei Consiglieri di Stato, il presidente del Consiglio di Stato e l’intero consiglio di presidenza della giustizia amministrativa sono di nomina politica da parte del Governo.

Non solo, i giudici tutti, ma soprattutto quelli amministrativi, ricevono spessi incarichi extragiudiziari retribuiti.

Per esempio presidenze di commissioni di collaudo di lavori pubblici.

Oppure ruoli di capi di gabinetto o di uffici legislativi nell’ambito dei ministeri restando inevitabilmente e personalmente legati al potere politico.

Contro le sentenze del Consiglio di Stato non c’è realisticamente alcun rimedio, mancando quel terzo grado di giudizio previsto invece per la giustizia penale e civile.

Taranto – L’unico ricorso previsto è per Cassazione e per motivi inerenti la giurisdizione

La decisione del Consiglio di Stato pur con i limiti sopra citati diventa “parola fine“ su ogni questione,

Sia che riguardi paesaggio, beni ambientali o questioni di grande rilevanza sociale, culturale, politica ed economica.

Un Consiglio di Stato menzionato all’art 103 (Titolo IV) Costituzione a proposito della magistratura e all’art 100 (Titolo III) come “organo ausiliario del Governo”.

Questioni che riguardano la materia ambientale e urbanistica, le grandi questioni che riguardano la salute, l’ambiente, il territorio, il paesaggio, gli ecosistemi, le infrastrutture…

Tutte queste urgenze si discutono e si decidono davanti ai TAR e al Consiglio di Stato e non davanti al giudice ordinario!

E’ accaduto assai spesso, negli ultimi due decenni, che mentre i TAR accoglievano i ricorsi che riguardavano approvazione di opere pubbliche che stravolgevano ambienti, il Consiglio di Stato radicalmente ribaltava l’esito del giudizio, bloccando i provvedimenti e dando il via libera.

E’ successo con il famigerato Mo.S.E., l’Auditorium di Ravello, la Baia di Sistiana e molti altri progetti.

Inoltre viene praticata la sconcertante prassi di nominare al Consiglio di Stato personaggi vari.

Chi non ricorda la nomina del generale Pollari capo del SISMI rimosso perché legato a vicende oscure relative all’imam Abu Omar.

Cinque anni fa con Renzi capo del Governo il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa diede l’assenso a 7 candidati designati dal Governo Renzi.

Tra di loro Antonella Manzione ex capo dei vigili di Firenze quando Renzi era sindaco.

Rispetto a queste inaccettabili “anomalie” la sentenza del CDS rapportata alle evidenze su Taranto partendo dall’ultimo aggiornamento dello studio SENTIERI., alle sentenze su “ Ambiente svenduto” è  di una mostruosità unica!!

Dall’aggiornamento dello studio epidemiologico Sentieri, risulta che nell’arco di 14 anni dal 2002 al 2015 nel SIN di Taranto sono nati 600 bambini malformati,

“con una prevalenza superiore all’atteso calcolato su base regionale”.

E si sono registrati oltre 40 tumori in età pediatrica e nel primo anno di vita. E ancora si legge:

sono risultate superiori al numero di casi attesi le malformazioni congenite del sistema nervoso e degli arti.

L’eccesso del 24% osservato per le malformazioni congenite dell’apparato urinario è invece ai limiti della significatività statistica(..)

sono stati registrati 173 casi di tumori maligni nel complesso delle età considerate (0-29 anni), dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita “.

Il SIN è vasto ma il contributo di ILVA all’inquinamento è di dimensioni rilevanti. .

https://www.giustizia-amministrativa.it/incarichi-extraistituzionali-del-personale-di-magistratura

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Redazione Corriere Nazionale

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