Ritorno in ufficio da pianificare
A un anno e mezzo dal lavoro in smart working per gran parte della popolazione, si inizia a parlare di ritorno in ufficio. Quanta probabilità abbiamo che ciò avvenga davvero?
Molte aziende pianificano il ritorno in sede ma nessuna certezza ancora tra i lavoratori. Un’attività a stretto contatto col proprio team e con le tecnologie interessate gioverebbero di certo sul risultato effettivo del lavoro. A differenza di questa tipologia però, altri tipi di aziende avrebbero grande capacità di proseguire le proprie attività da remoto, e ciò inizia a non dispiacere affatto a più di qualcuno.
Si desidera davvero un ritorno in ufficio?
C’è ancora una diffusa incertezza sui tempi di ritorno in ufficio, ed è proprio in questa incertezza che gran parte dei lavoratori d’impresa son certi della propria preferenza. I cambiamenti scombinano facilmente la routine umana, ma stranamente anche questo cambiamento è riuscito a prendere agevolmente posto in uno stile di vita più flessibile. Son molti coloro che affermano che il giusto compromesso sarebbe un modello ibrido in grado di conciliare telelavoro e presenza, in maniera tale da rendere la propria vita adattabile conciliando lavoro, passioni e/o impegni di famiglia (un lavoro fondamentalmente a tempo pieno).
Posti davanti a un cambiamento di notevole rilevanza, questo non sempre si rivela come appare. Sentirsi costretti a cambiare il proprio stile di vita potrebbe semplicemente rendere il nostro stile di vita attuale migliore da quello passato. Se analizzassimo attentamente il lato economico di tutto ciò, andremmo a cogliere la realtà dei fatti in cui un gran numero di spese erogate a causa di spese di consumo, di trasporto, di imposte… andranno a scomparire nel momento in cui il trantran lavorativo si sposterà totalmente (o quasi) in un impiego in smart working.
Valuta le tue opzioni, apri la tua mente, il cambiamento a volte è sinonimo di giovamento.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.”