In fumo milioni di ettari di bosco e macchia mediterranea. Solo nelle ultime 12 ore sono stati 528 gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco impegnati a fronteggiare l’emergenza roghi
Caldo e incendi. Sono giorni che l’Italia brucia e fa fatica a uscire dalla morsa dei roghi e, purtroppo, dei morti. Complici il clima torrido e il vento, basta poco per vedere andare in fumo ettari di bosco e macchia mediterranea. Sicilia, Calabria e Sardegna le Regioni più martoriate, che registrano i maggiori danni.
Solo nelle ultime 12 ore sono stati 528 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco impegnati a fronteggiare l’emergenza incendi: 230 in Sicilia, dove la situazione è “sotto controllo”, con 84 squadre al lavoro; 100 in Calabria, con le “maggiori criticità” si registrano nel Reggino, nel Catanzarese e nel Cosentino. In volo 5 Canadair.
Un’altra notte di fiamme è trascorsa in Sicilia, nei comuni in provincia di Palermo, in particolare sulle Madonie, a Polizzi Generosa, Castellana Sicula e Geraci Siculo. Da stamattina bruciano boschi e macchia mediterranea anche a Petralia Sottana e Petralia Soprana.
Da ieri continuano a operare Vigili del fuoco, Guardia forestale e Protezione civile, intervenuti anche per proteggere abitazioni e aziende insidiate dalle fiamme, alimentate anche dalle alte temperature e dal forte vento, a tratti di scirocco.
Per contrastare l’emergenza incendi che sta interessando il territorio metropolitano di Reggio Calbria, è da giorni attiva in Prefettura la Sala operativa di protezione civile.
E’ stato richiesto anche l’intervento dell’esercito e disposta dal prefetto l’attivazione del Centro coordinamento soccorsi (CCS), al quale hanno preso parte i vertici delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, nonché i rappresentanti della città metropolitana, del comune di Reggio Calabria, della Protezione civile della Regione Calabria, dell’Azienda Calabria Verde e il presidente dell’Ente Parco d’Aspromonte; costante collegamento è stato assicurato con la Protezione Civile Nazionale. Intanto, un “unico fronte di fuoco, di vaste proporzioni, persiste nelle frazioni di Cardeto, Roghudi e Roccaforte del Greco”, viene spiegato.
Relativamente al comune di Cardeto, “alcune famiglie sono state allontanate dalle proprie abitazioni, mentre 3 nuclei familiari sono stati tratti in salvo nella frazione Iriti dai Vigili del Fuoco, ancora presenti sul posto con tre squadre e volontari della protezione civile”.
Sono invece state domate le fiamme del pericoloso incendio sul Monte Arci, nell’Oristanese, che ieri ha riportato la paura nell’Oristanese, due settimane dopo il grande rogo nel Montiferru e nelle Planargia. Secondo una prima stima, sono più di cento gli ettari di bosco interessati dal nuovo rogo, uno dei più pericolosi dei 44 focolai che ieri si sono registrati in Sardegna. Nell’avanzare delle fiamme una casa di campagna è andata distrutta, ma non si registrano danni alle persone.
AGI