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Al poeta Andrea Giordano di Valenza (Alessandria) con sangue altamurano un Oscar per una poesia

Giovanni Mercadante 

Il periodo ferragostano è il momento  del  grande rientro di tante famiglie sparpagliate per la penisola; sentirsi a casa, essere circondati dall’affetto dei genitori e  coccolati dai famigliari dopo lungo tempo, è una  gioia immensa. Inoltre, scambiarsi le esperienze, conoscere i progetti dei figli, dei nipoti, dei fratelli, dei cugini, significa rigenerarsi, riprendersi quella vitalità indebolita dalla quotidianità.

In questo  caso voglio presentare   Andrea Giordano, cugino del dr. Lorenzo Giorgio, mio carissimo amico, gancio per la sua “storytelling”; detto  in breve, è il cugino acquisito del dr. Mario Stacca, già sindaco di Altamura, ospite in questi giorni nella sua “country house”.

Andrea Giordano (1955), uomo di bell’aspetto, alto, raffinato, mi accoglie con piacevole cordialità. La tribù di famiglia è  sparsa tra la piscina, il patio, la cucina e il soggiorno. 

L’ampio salone  di rappresentanza, dove ci dirigiamo, è il luogo più intimo per la nostra chiacchierata, dove anche la moglie Rosa Arrigoni ci fa compagnia  insieme a Lorenzo. Alle pareti fanno bella mostra alcuni quadri: un grande stemma della famiglia Giordano, opera realizzata da un genealogista salernitano; e delle opere dell’artista  spinazzolese  Umberto Ginosa, in arte Hubi, operante a Trieste sin da giovane, a me noto per averlo citato con una ricca biografia nella mia pubblicazione “Spinazzola tra passato e presente”, Arti Grafiche Pecoraro/Altamura/2018.

Andrea  è nato a Valenza (Alessandria) “città dell’oro” dove sono presenti centinaia di laboratori artigianali, un alveare, tutti specializzati  nella progettazione ed esecuzione di splendidi gioielli ingemmati da pietre preziose. Una città con una considerevole tradizione orafa. Da qualche anno in pensione, ha operato come commerciante orafo; la consorte Rosa commercia in gioielli che lei stessa disegna e produce.

Per capire meglio il grado di parentela che intercorre tra la famiglia Giorgio e Andrea Giordano , mi viene spiegato che il nonno materno Lorenzo Giorgio, originario di Altamura, appena sposato, ebbe il posto di capostazione a Solagna (Vicenza) dove si trasferì e conobbe la sua compagna di vita; qui ebbero 3 figli: Andrea (detto Uccio); Filippo (detto Cioci); Maria (detta Cea); insomma tutti con nomignoli particolari.

Questi, rimasti orfani in tenera età di entrambi i genitori, morti a distanza di pochi anni l’una dall’altro, Andrea più grandicello fu affidato alla zia paterna Rita; Filippo fu mandato in collegio a S. Gimignano (Siena) e la sorellina Maria affidata ai parenti della mamma,  a Solagna.

Lorenzo Giorgio

Andrea Giorgio diventato adulto si laureò in medicina, distinguendosi come stimato medico di famiglia ad Altamura; in politica fu consigliere provinciale nelle fila della DC, citato nel mio libro “Altamura la Regina della Murgia”, pag. 110, Schena Ed./Fasano/1987 e  fu presidente dell’A.B.M.C.; Maria si sposò con Aldo Giordano da cui appunto nacque il nostro Andrea. Ecco svelata la sua origine.

Fu sua mamma che acquistò i quadri del pittore Hubi,  impressionata dai colori che le ricordavano  la Murgia.

 

Dr. Andrea Giorgio

Andrea Giordano, con studi liceali, avverso alle materie scientifiche, è stato da sempre innamorato della pittura. Avrebbe voluto frequentare l’Accademia artistica di Brera a Milano;  purtroppo per altre esigenze fu costretto ad iscriversi al liceo scientifico, dove le materie che gli suscitavano maggiore interesse erano l’italiano e la filosofia.

Negli anni giovanili  sperimentò la tecnica del carboncino misto a olio, per poi lentamente abbandonarla. Si accorse che lo studio dei classici aveva fatto germogliare un altro interesse: la poesia,  spuntata in maniera latente durante il liceo. Infatti, in un autoritratto aveva aggiunto sul retro una poesia dedicata alla moglie, all’epoca fidanzati.

L’amore per l’arte poetica scorre nel suo  Dna in comune con la mamma Maria, poetessa  con formazione universitaria alla Cattolica.

Negli ultimi 6 anni, la  vena poetica di Andrea si  è prepotentemente stabilizzata nella sua quotidianità; partito per scherzo pubblicando su facebook alcune sue poesie e ricevendo il plauso di molti amici, oggi è il suo passatempo preferito.

Dal 2002, facendo parte del Lions Club , ha partecipato al progetto facciamo un libro “100 parti di me”, col cui ricavato è stato possibile istituire un service indirizzato alla vaccinazione di bambini del sud Sahara affetti da morbillo.

Il  Lions Club International  è in collaborazione con il Bill and Melinda Gates Foundation che fa opere di beneficenza. Con  il progetto di Andrea  sono stati vaccinati finora oltre 14 mila bambini.

Come poeta ha partecipato a numerosi concorsi di poesia, tra cui all’ultimo svoltosi  a Tricase (Lecce), vincendo il premio della critica POIESIS ricevuto dal ballerino Raffaele Paganini il 16 luglio 2021 con la poesia “E’ umano”.

L’anno scorso ha pubblicato una raccolta di 5 poesie dal titolo “La nuova peste” su carta pergamenata con una  copertina significativa che ricorda la peste raccontata nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, nella cui immagine si vede un carro su cui sono ammassati dei cadaveri morti di peste. Infatti, Andrea così al suo incipit: Non più il sinistro cigolio dei sospinti carri da monatti s’odono per le vie delle svuotate città, ma acute sirene d’ambulanze che ancor come allor i cuori sospesi lascian in una mera speranza per una silenziosa prece.

Nel Tutti contro tutti, l’autore  ricorda che Da terre lontane l’ignoto morbo è arrivato, ma le antiche pestilenze nulla hanno insegnato ed oggi più di ieri ci scopriamo ad esser tutti contro tutti. 

Andrea Giordano,  entrato nei circuiti dei Lions Club, gode di ampi spazi  per le sue performance poetiche. A settembre prossimo, è prevista la presentazione del suo ultimo libro di poesie.

Il suo “Oscar”, l’unico ad avere questo onore, è stata una targa collocata di fronte al terzo padiglione di Oncologia pediatrica dell’ospedale Gaslini di Genova, all’epoca presieduto dal dr. Pungiglione, su cui sono citati i versi della sua poesia “Sciarpa azzurra”; targa fatta realizzare dal Dr. Euro Pensa  governatore del  Lions Clubs International Foundation, distretto 108ia2 .

La  predetta poesia è dedicata  ad un bambino  che dal suo lettino dell’ospedale immagina: Quante cose sono intorno a me, ma nulla è come la mia cameretta, la mia casa, la mia vita;……….forse non riuscirei  neppure a correr dietro ad una palla, ma mi basterebbe osservare chi può farlo ed a squarciagola griderei vai vai vaii.

Fa un omaggio anche a  “Terra Murgia”, quella che ricorda da bambino nelle sue interpretazioni oniriche….sferzata da un caldo vento che porta con sé mille profumi di campi di grano, rovi e serpillo. Solitarie masserie di bianco tufo, macchiato di bruno come manieri d’altri tempi…..”

I suoi componimenti  sono stati declamati da personaggi dell’alta cultura: da Alessandro Quasimodo, attore e regista  (figlio del grande poeta  e premio Nobel Salvatore Quasimodo); ai  grandi doppiatori come Gianni Viterbo di Bari, (collega del noto attore e doppiatore Luca Word) che gli ha prestato la sua voce nella poesia  “E’ umano”, presente su youtube.

https://www.youtube.com/watch?v=UQmGSUlbiPg / E’ umano, voce Gianni Viterbo

L’arte poetica di Andrea Giordano spazia in molti ambiti, la cui ordinarietà offre spunti di riflessione, di emozioni; il suo lirismo è schietto, fuori dagli schemi convenzionali metrici.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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