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La capacità di porsi degli interrogativi

La capacità di porsi degli interrogativi rende più chiara la visione di un concetto aperto a più possibilità teoriche. Slegarsi dalla corda stretta che ancora ad una sola soluzione disconnessa da tutto il resto, vuol dire avere una mente aperte all’informazione che possa rendere un’ipotesi propria. 

 

Le sperimentazioni scientifiche, col passare dei secoli, hanno regalato all’umanità un’evoluzione graduale e straordinaria. La nostra generazione antenata ha potuto constatare di persona l’evolversi degli apparati telefonici, quando nessuno avrebbe mai potuto immaginare qualcosa del genere.

La buona scienza storica

Nel ‘900 Marie Curie – scienziata polacca e moglie di Pierre Curie – inizia si dedica insieme a suo marito agli studi nel campo di quella che sarà chiamata radioattività naturale, scoperta da Henri Becquerel (1852-1908) nei sali di uranio. I sali di uranio avevano la proprietà di annerire le lastre fotografiche, emettendo radiazioni con caratteristiche simili a quelle dei raggi X. Ci si rese presto conto che tale fenomeno non caratterizzava esclusivamente l’uranio ma che esistevano altri elementi in grado di emettere radiazioni. Pierre e Marie Curie poterono associare altri elementi come il torio, il polonio e il radio. L’esistenza del radio venne comunicata il il 26 dicembre 1898. Nel 1903 Pierre e Marie Curie e Bequerel furono insigniti del premio Nobel per la Fisica. 

Oltre ai pro, anche i contro

Per la continua esposizione alle radiazioni, Marie Curie nel 1934 morì di leucemia, considerata la prima vittima della forza nucleare che lei stessa aveva contribuito a scoprire. 

La scoperta della radioattività ha portato con sé anche il susseguirsi di catastrofi e distruzioni storiche. Una quantità enorme di energia incanalata nelle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki è stata protagonista dei due attacchi nucleari del 1945, attuati sul finire della seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti contro il Giappone. Il numero di vittime è stimato tra le 100.000 e 200.000 persone.

Il disastro di Cernobyl del 26 aprile 1986 dovuto allo scoppio della centrale nucleare dell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, è stata una delle catastrofiche maggiori a livello mondiale. Durante un test di sicurezza sul reattore nucleare RBMK posticipato di 10 ore rispetto all’orario programmato, esso fu portato a condizioni instabili. La sua potenza cresciuta rapidissimamente produsse grandi volumi di gas la cui pressione ha prodotto una esplosione, proiettando in aria il pesantissimo coperchio di cemento. Subito dopo seguì una seconda esplosione, causata dall’ignizione dell’idrogeno espulso dal reattore e mescolatosi con l’ossigeno dell’aria. Fu seguita da un violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo, ormai completamente esposto all’atmosfera.

Solo alcuni dei fenomeni catastrofici nati dall’esistenza di elementi apparentemente produttivi per migliorare la vita di ogni giorno. Persino delle straordinarie scoperte possono rivelarsi sfavorevoli e catastrofiche se vengono prese in considerazione alcune delle conseguenze adattate dall’uomo.

La capacità di chiedersi perché

Per quanto la scienza sia così altamente sorprendente, delle volte fermarsi qualche attimo su una riflessione più accurata potrebbe essere vantaggioso.

Perché una soluzione gratuita e aggiudicata efficace (plasma) debba essere valicata da una soluzione ancora in via sperimentale che causa palesemente ancora disturbi sul recettore responsabile della pressione arteriosa? Perché la scoperta antivirale dell’ivermectina – che sembrava aver avuto già un’efficacia testata nel 2009 – non ha mai avuto seguito? 

L’attuale scontro costante tra sostenitori e non di vaccino da Covid-19, alza spesso bufere di divergenze. Tralasciando i diritti inalienabili di scelta di ognuno, sia per uno che per l’altro scomparto ci sarebbe da spingere verso la riflessione. Negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, meno della metà della popolazione è completamente vaccinata, e questa sfiducia da parte di molti sarebbe da prendere in considerazione. 

Hai ragione a chiederti se il consenso libero e informato sia possibile nelle attuali circostanze. Gli effetti a lungo termine sono sconosciuti. Gli effetti transgenerazionali sono sconosciuti. La deregolamentazione dell’immunità naturale indotta dal vaccino è sconosciuta. Il danno potenziale è sconosciuto poiché la segnalazione degli eventi avversi è ritardata, incompleta e incoerente tra le giurisdizioni.

Sei stato brutalmente capro espiatorio dalla propaganda e sotto pressione dagli altri intorno a te. Ricordare; non c’è niente di sbagliato in te.

Sei accusato in modo impreciso di essere una fabbrica di nuove varianti di SARS-CoV-2, quando in realtà, secondo importanti scienziati, il tuo sistema immunitario naturale genera immunità a più componenti del virus. Ciò promuoverà la tua protezione contro una vasta gamma di varianti virali e abrogherà ulteriormente la diffusione a chiunque altro.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Redazione Radici

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