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Giovanni Mercadante
Il covid continua ancora a limitare la circolazione delle persone e dei festeggiamenti religiosi.
Le luminarie per il centralissimo Corso Federico II di Svevia, sono state circoscritte all’allestimento di un paio di pannelli in occasione della festa di Maria SS. Assunta solo in Piazza Duomo a ridosso del Palazzo Melodia.
La famosa “cavalcata” prevista per domani, prima domenica dopo S. Maria Assunta, è stata cancellata dagli organizzatori; e neanche l’asta della bandiera avrà luogo. Tutto nel rispetto delle normative anticovid.
Tuttavia, per omaggiare l’arrivo della statua della Madonna del Buoncammino, gli organizzatori del Comitato feste Madonna del Buoncammino hanno programmato un evento speciale: l’esposizione di una serie di carri caratteristici del geniale imprenditore Pietro Ninivaggi e delle installazioni rappresentanti idealmente dei cavalli.
Già nelle prime ore di sabato 21 agosto 2021 il marciapiede laterale della cattedrale brulicava di addetti alla sistemazione di carri e carrozze d’epoca:
un carro siciliano originale finemente decorato con immagini che richiamano le gesta del paladino Orlando; una carrozza trasporto passeggeri di fine ‘700; un carro veneto per trasporto botti; e infine la riproduzione fedele di un carro romano per il trasporto di alte personalità imperiali. Un’opera che ha richiesto tempi lunghi di ricerche, di progettazione ed esecuzione. Chiamarlo “carro” è certamente riduttivo, perché detto veicolo originariamente denominato “carpentum” è l’antesignano di una carrozza speciale costituita da un pianale poggiante su 4 ruote a raggiera di legno; l’asta per l’attacco dei cavalli collegata ad una ralla con un raggio di sterzata di circa 180°. L’abitacolo con tettoia poggia su una culla ammortizzata da fasce elastiche; davanti, il posto per il guidatore e dietro il posto per il soldato di scorta. Molto significative le decorazioni che accompagnano l’abitacolo ad evidenziare la regalità del veicolo utilizzato da classi sociali elevate, come i Consoli e le matrone. Il nome di “carpentum” richiama la stazione di sosta situata sull’antica via Appia, indicata come località Carpentino; ecco svelato il suo antico toponimo nel territorio di Altamura (strada per Jesce-Laterza).
L’artista Giuseppe Dilena
Pietro Ninivaggi ha aggiunto su una fiancata del “Carpentum” una carta geografica da dove passava la via Appia, la quale in questo caso costeggiava l’abitato di Altamura.
Carpentum – ricostruzione di carrozza d’epoca romana
Il pittore Giuseppe Dilena ha collaborato al restauro del carro siciliano e alla messa punto degli altri veicoli. L’artista è noto nella nostra città per le sue numerose opere che normalmente espone nei locali della Proloco; e per chi lo conosce molto bene, gli piace esporre in mattinata qualche novità all’angolo di una strada di Via dei Mille, in prossimità della villa comunale.
L’artista Donato Fiorino, invece, espone un’installazione di cavalli (senza cavalieri) dedicata alla Madonna del Buoncammino; un augurio affinché il prossimo anno si possa ritornare alla normalità dopo la pandemia causata dal covid.
Tuttavia, dichiara l’artista D. Fiorino, l’opera concettualmente richiama un altro fatto storico: la ricorrenza dei 700 anni della morte del grande poeta italiano Dante, e i cavalli al galoppo, così come rappresentati, sono una riflessione sull’Italia citata nel canto VI del Purgatorio, in cui il sommo poeta “prorompe dal verso 76 al verso 126, in una apostrofe all’Italia, nella quale essa viene definita serva e sede di vergogna, straziata dalle lotte intestine, priva di una guida e in balìa delle tirannidi feudali e dei governi popolari come una nave senza timoniere nella tempesta.
Per descrivere la situazione presente al momento, Dante ricorre ad una efficace metafora, nella quale l’Italia viene paragonata ad un cavallo indomito e selvaggio lasciato senza controllo. Nella metafora, dunque, le leggi divengono le “redini” e il “morso”, mentre la mancanza dell’autorità imperiale è indicata come una “sella vuota”. Dante accusa poi i responsabili di tanto male”.
foto di copertina Cavalcata
L’opera è rappresentata da 20 cavalli, le cui dimensioni su supporti si sviluppano in 8 metri di lunghezza, 2 metri di altezza e 2 metri profondità. Materiale: multistrato fenolico fornito da Globolegno, grazie all’interessamento e al sostegno dell’Associazione Madonna del Buoncammino, dell’Associazione Algramà e dell’A.B.M.C.
Nelle intenzioni dell’artista era prevista una citazione alla scomparsa della giovane Francesca Gemmato, prossima al matrimonio con Damiano Giaconelli, presidente dell’Associazione Madonna del Buoncammino.