Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli “La strage indicibile”. Il mistero del Dc8 che si schiantò a Montagna...

“La strage indicibile”. Il mistero del Dc8 che si schiantò a Montagna Longa.

Una tragedia piena di ombre, un cold case la cui vicenda si snoda attraverso l’Italia degli “anni difficili”, quelli della strategia della tensione degli anni Settanta.

Il romanzo-inchiesta del giornalista foggiano Lello Vecchiarino sarà presentato in anteprima il 3 settembre a Lucera nella rassegna “Stelletterarie”. 

Un giornalista torna a Palermo per seguire il processo a Totò Riina e si imbatte in un cold case, un disastro aereo avvolto nel mistero. Così Saro Vergura si trova a ricostruire gli scenari di una strage e a mettere mano a un’inchiesta tutta sua, una vicenda che si snoda attraverso l’Italia degli “anni difficili”, quelli della strategia della tensione degli anni Settanta.

Lello Vecchiarino torna in libreria con “La strage indicibile” (Raf Editore), un romanzo-inchiesta incentrato sulla tragedia costata la vita a 115 persone che erano a bordo di un Dc8 dell’Alitalia.

La sera del 5 maggio 1972 il velivolo avrebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Punta Raisi e invece s’infranse su un costone roccioso di Montagna Longa. Due inchieste – giudiziaria e ministeriale – decretarono: si trattò di un errore umano del pilota, nonostante alcune testimonianze avessero riferito di un aereo attinto dalle fiamme mentre era in volo. Nessuno dei corpi delle vittime fu sottoposto ad autopsia. La “scatola nera” manomessa.

Il protagonista, Saro Vergura, insieme a Grazia, bella e talentuosa aspirante cronista di origini foggiane, conduce un’inchiesta che mira a far riaprire le indagini sulla strage di Montagna Longa.

L’indagine corre parallela a una tenera storia d’amore e s’interseca con una spy story da guerra fredda, colpi di scena e strane coincidenze.

Lello Vecchiarino – giornalista professionista, già caposervizio della redazione di Foggia de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, scrittore, sceneggiatore e direttore editoriale della “Raf Editore” – attraverso Saro Vergura affronta ragionamenti, consulta documenti riservati, solleva dubbi su quella tragedia su cui è calato il silenzio, nonostante una meticolosa perizia eseguita da un qualificato docente universitario stabilisca che su quell’aereo era stata collocata una bomba.

«Mi imbattei nella sciagura di Montagna Longa circa vent’anni fa, seguendo l’istinto che mi aveva fatto concentrare l’attenzione su di un nome compreso nell’elenco delle 115 vittime – spiega Vecchiarino – e da lì ne è venuto un affascinante e intenso lavoro di ricerca durato molti anni. Ma a guidarmi era un debito morale che devo onorare verso una donna-coraggio scomparsa pochi anni fa; una donna che in quella strage aveva perduto una sorella di 26 anni, giornalista prima a “L’Ora” di Palermo e poi a Roma, a “Paese Sera”».

“La strage indicibile 115 morti – gli anni di piombo e il Dc8 dei misteri” (648 pagine) è presente nelle librerie e su tutte le maggiori piattaforme.

Il libro sarà presentato in anteprima il 3 settembre a Lucera, città di origine dell’autore, nell’ambito della rassegna “Stelletterarie”.

LA TRAMA

Saro Vergura ritorna nella sua Palermo da inviato speciale di un prestigioso quotidiano della Capitale: è incaricato di seguire il processo a Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, accusato di aver fatto sopprimere il giornalista Mauro De Mauro, cronista di punta a L’Ora, il quotidiano palermitano in prima linea nel denunciare i fatti di mafia. Da bambino, Saro per quello stesso giornale aveva fatto lo strillone quando non portava i caffè ai redattori. Durante un’udienza, una donna esile e minuta è chiamata a testimoniare: dice parole che per la folla di inviati hanno poca importanza. Non per Saro, che nel riconoscere quella donna coraggiosa viene attirato dal gorgo di struggenti ricordi. Da qui la decisione di mettere mano a una inchiesta tutta sua che si snoda attraverso l’Italia degli “anni difficili”, quelli della strategia della tensione degli anni Settanta. Un’inchiesta che mira a far riaprire le indagini sulla strage di Montagna Longa. Per dieci lunghi anni il giornalista compie ricerche, compulsa atti processuali e ricostruisce scenari insieme a Grazia, bella e talentuosa aspirante cronista di origini foggiane. Schiariscono zone d’ombra, sollevano dubbi che avvolgono la tragedia costata la vita a 115 persone che erano a bordo di un Dc8 dell’Alitalia. Indagini che la magistratura siciliana ancora non riapre, nonostante una meticolosa perizia eseguita da un qualificato docente universitario stabilisca che su quell’aereo era stata collocata una bomba. L’indagine corre parallela a una tenera storia d’amore e s’interseca con una spy story da guerra fredda, colpi di scena e strane coincidenze.

L’AUTORE

Al mestiere di giornalista e di caposervizio della redazione di Foggia de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Lello Vecchiarino ha sempre affiancato una proficua attività di scrittore e sceneggiatore (è anche socio dell’Anac – Associazione nazionale autori cinematografici). 

Nel 1986 ha pubblicato “La Macchia nell’Occhio”, seguito da “Padre Pio – Fango intrighi e carte false” (Bastogi 1996), “Diabolich- Il Mistero di via Fontanesi” (Edizioni Il Rosone, 1997), “Uno alla Luna” (Il Castello Edizioni, 2012).

Nel 1999, con il racconto poliziesco “La Vergine di Patiso” ha vinto a Fossano (CN) il primo premio (Il segnalibro d’oro) del concorso letterario nazionale “Esperienze in giallo”; con lo stesso racconto è stato poi tra i finalisti del premio Mondadori Roma-GialloEstate. Nel 2002, il suo racconto “Ipnosi” è stato pubblicato dalla rivista di letteratura invisibile “Tabula Rasa” (Besa Editrice).

Nel 2015 esce “L’Ombra del mandorlo – Cronachette” (Ed. Il Rosone) e agli inizi del 2021 “Bianco nero e giallo” con la Raf Editore, di cui è direttore editoriale.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.