Facciamo presto o sarà tutto inutile
Ultimi giorni di agosto e la vittoria sulla pandemia Covid sembra lontana. Con la variante delta, ormai predominante su tutto il territorio nazionale, il nostro nemico ha aumentato velocità di trasmissione, resistenza, aggressività e potenza di fuoco. Il caldo estivo non ha ridotto contagi, ospedalizzazioni, ricorso a cure intensive e decessi. L’arma più forte per una parziale prevenzione in questo momento è la vaccinazione, ma è necessario far presto per raggiungere la teorica percentuale del 90% e garantire l’immunità di gregge.
Il messaggio deve essere chiaro e forte. Se ti vaccini vivi
Il bollettino diffuso dal Ministero della Salute sull’emergenza Covid in Italia del 25 agosto evidenzia: 7548 nuovi casi su 244.420 tamponi e 59 morti. In calo i ricoverati, che oggi scendono a 4522 (-18). Di questi 499 sono in terapia intensiva (-5). Con i suoi 1409 contagi la Sicilia è ancora la regione con più nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Non pensiamo al numero globale dei contagi. Siamo in fase endemica e prepariamoci alla convivenza con il virus. Ragioniamo sul fatto che i ricoverati in terapia intensiva, quelli per intenderci più a rischio di morire, sono per il 94% persone dai 40 anni in su che non si sono vaccinate o che hanno fatto solo la prima dose. Questo vuol dire, senza se e senza ma, che i non vaccinati rischiano e chi si vaccina vive.
Dalla corsa nei primi mesi di quest’anno ad accaparrarsi il vaccino anche con modalità poco trasparenti, assistiamo a un incremento di coloro che, a vario titolo, paure ingiustificate, fascino delle tante notizie spazzatura che circolano in rete, presunzione di “voglio prima capire” e decidere autonomamente o peggio tendenze di moda, non hanno ancora capito che vaccinarsi aumenta la probabilità di vivere. Questi non sono per fortuna tutti NO VAX.
Profilo del NO VAX
Individuo fanatico, presuntuoso e arrogante, che non accetta il dialogo. Uno stupido, che crede al complotto e non vuole contaminare il suo corpo con un farmaco innovativo anche se ampiamente studiato e validato. Frequenta fisicamente e virtualmente community di simili, attinge avidamente certezze, non dall’analisi di siti scientifici ma dalle tante fantasiose notizie spazzatura che circolano sul web (inoculazione di micro cip con il vaccino, cardiopatie post vaccinali con infermieri e medici minacciati e obbligati al silenzio). Preferirebbe “salire sul rogo”, ma non sono tanto sicuro, piuttosto che abiurare la propria sciocca convinzione. È in definitiva un poveretto che merita commiserazione e rieducazione. Il comportamento del NO VAX crea danni sanitari a sé e ai propri cari. Chi resta padrone delle proprie convinzioni va isolato ed escluso da qualsiasi integrazione sociale e lavorativa. Naturalmente chi non lavora non potrà pretendere remunerazione.
Altro discorso per gli indecisi, per chi ha paura, sui quali si deve intervenire con comunicazione efficace e persuasiva, contrastando la disinformazione. Chi vuole informarsi deve seguire i siti ufficiali, Ministero della salute, AIFA, EMA, Istituto superiore di sanità, non i social di moda. Forse non sarebbe male far indossare a queste persone le tute non traspiranti, i sistemi avanzati di protezione e far loro fare un “giro turistico” nelle terapie intensive che ospitano gli ammalati Covid intubati. Lo Stato con il suo Sistema sanitario garantisce la gratuità della vaccinazione. Conseguenza logica dovrà essere l’addebito dei costi di degenza in terapia intensiva, 3mila euro/di, a carico di chi non ha voluto vaccinarsi e si ricovera. Facciamo presto a convincere gli indecisi.
La vaccinazione non basta
Vaccinarsi è un dovere morale. È rispetto per sé e per la comunità. Egoisticamente è prendere a cuore se stessi, ma diventa un atto d’amore verso il prossimo. Ma non è sufficiente. Dobbiamo continuare con il distanziamento, evitare di assembramenti, usare la mascherina sempre al chiuso e all’aperto in caso di affollamento. L’aver contratto la malattia o l’essersi vaccinato non garantisce l’immunità se mancano comportamenti virtuosi.
Da #Andràtuttobene a #Sisalvichipuò
Nei primi giorni della chiusura totale, marzo 2020, i medici ospedalieri, impegnati in prima linea, postavano #Turestaacasa, #Iorestoinclinica e #AndràTuttoBene. Ora sono scoraggiati. Gli stessi amministratori pubblici sono schiavi della politica e dei sindacati. Sono ossessionati dal politicamente corretto e temano la magistratura. Il TAR Lazio recentemente ha accolto il ricorso retroattivo di un genitore contro l’obbligo dell’uso della mascherina a scuola in presenza. Provvedimento che darà il via a migliaia di istanze con l’esclusivo fine del risarcimento economico. Datori di lavoro, imprenditori, dirigenti scolastici hanno le mani legate. Tutto diventa cavillo interpretativo, burocrazia, in parole povere stupidità. Davanti ai tanti sforzi degli operatori sanitari, di comunità scientifiche nazionali e internazionali, è stata data voce e a persone non qualificate sul piano scientifico, mi riferisco a parlamentari, sindacalisti, giornalisti, che sbandierano astratti criteri di libertà, privacy, violazione dei diritti, nell’esclusivo interesse di aumentare i consensi, dimostrando così che il buon senso non è di casa dalle loro parti. Facciamo presto e non aspettiamo che i medici e gli infermieri, prima angeli poi demoni, lanciano il May Day o il #Sisalvichipuò
Il paese deve ripartire. Facciamo presto o sarà tutto inutile
Lavoro, sviluppo, formazione sono gli elementi valoriali per affrontare le nuove sfide del futuro. Basta con didattica e lavoro a distanza. Fabbriche, scuole, università, uffici del pubblico impiego, banche, addetti ai servizi, devono garantire servizi e produttività al passo dei tempi. Se mandiamo figli e nipoti a scuola pretendiamo che docenti e operatori scolastici siano vaccinati. Le badanti che assistono anziani fragili, non possono, di conseguenza, scegliere di non vaccinarsi. Scontato l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari, bisogna fornire a presidi, datori di lavoro e a tutti coloro che gestiscono risorse umane a contatto con il pubblico l’elenco, aggiornato da sistemi informatici, dei vaccinati. Obbligatorietà di certificazione, green pass, per accesso a locali, trasporti pubblici, anche quelli urbani, musei, cinema, stadio, concerti, teatro. I gestori di servizi e tutto il personale addetto alla logistica deve avere il green pass. Non possono essere escluse le Forze dell’Ordine, l’idoneità al servizio non prevede la presenza di quelle poche patologie che consentono l’esonero dalla vaccinazione. Green pass senza vaccinazione, solo con tamponi antigenici, fast salivari anche giornalieri, non servono a nulla. L’unica certezza la dà il tempone molecolare che offre una validità di 48 ore. Ha i suoi costi che non dovranno essere a carico della collettività.
Mancano pochi giorni alla ripresa di settembre. Di conseguenza è inevitabile l’obbligo a chi non vuole vaccinarsi
Il nostro è un paese ricco di regole che sono rispettate e la cui disattenzione è sanzionata. Dobbiamo pagare le tasse, rispettare i limiti di velocità, dare conto alla morale e ai principi di rispetto, educazione e civiltà nei nostri comportamenti. Non dobbiamo gridare allo scandalo, né invocare la dittatura, in caso di obbligo di vaccinazione o di green pass.
Per l’emergenza della pandemia sono state trascurate le altre patologie, oncologiche e cardiovascolari. I posti letto sono sempre contenuti e le malattie non vanno in ferie. Soppresse molte riabilitazioni, cardiologiche e neuromotorie, interi reparti di Medicina sono stati trasformati in degenza Covid. Pochi medici e infermieri sono stati assunti con contratti a tempo. Facciamo presto. È urgente l’obbligo alla vaccinazione con Decreto ministeriale d’urgenza a firma del Capo del Governo che abbia immediata attuazione. Un regolare iter parlamentare, se va bene, potrà partorire una legge dopo 3 o 4 mesi quando le truppe del Generale Covid saranno state sostituite da nuove varianti Epsilon e Lamba ancora più aggressive delle precedenti. Occasione unica per aumentare la credibilità dei nostri amministrator pubblici. Un governo che agisce nell’interesse esclusivo della popolazione sarà considerato autorevole e non autoritario.
Siti ufficiali da consultare
- Ministero della salute
- Istituto superiore di sanità
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
- GIMBE
https://coronavirus.gimbe.org/
- Contrasto alla disinformazione
https://www.consilium.europa.eu/it/policies/coronavirus/fighting-disinformation/
- AIFA ed EMA