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Primo festival internazionale di poesia civile e contemporanea del mediterraneo e di Taranto

Presenta:

La lingua della citta’, l’ultima e premiata raccolta poetica di Mara Venuto, poeta e drammaturga tradotta e pubblicata all’estero

– l’appuntamento e’ martedi’ 31 agosto alle 19.30, sulla terrazza del circolo ufficiali di Taranto, con ingresso in piazza kennedy 

– l’evento e’ organizzato dal contaminazioni, conduce la direttrice artistica di primo  festival, tiziana magri’. Titolo della terza edizione del festival e’ vii cielo. Poetry  & esperience sens. 

–  il dialogo con l’autrice e’ a cura del poeta, scrittore e critico letterario silvano trevisani, con la partecipazione del musicista e cantautore Michele Mancone 

La terza edizione di Primo Festival di Poesia Civile e Contemporanea del Mediterraneo e di Taranto  ha come  titolo “VII Cielo. Poetry & Experience Sense”, in onore del maestro Dante Alighieri, il quale ci ha insegnato a ritrovarci e rinascere. VII Cielo significa imparare a guardare tutto con occhi nuovi. Significa percorrere la scala dorata, ritornare in comunicazione con il cuore dell’umano e della natura e riniziare con una visione del tutto inedita e diversa.

Primo  Festival, che rientra nel progetto LA RESTANZA, dopo un primo evento online lo scorso 18  agosto, entra nel vivo con gli eventi in presenza:

martedì 31 agosto 2021 alle 19.30 sulla Terrazza del Circolo Ufficiali di Taranto, con ingresso su piazza Kennedy, verrà presentata la nuova raccolta poetica di Mara Venuto, drammaturga e poeta pubblicata all’estero, premiata a livello nazionale e internazionale.

La nuova raccolta poetica di Venuto, intitolata “La lingua della città” (Opera segnalata al “Premio internazionale Bologna in Lettere” 2020 – Sezione Raccolta inedita di poesie), è pubblicata dalla casa editrice “Delta3Edizioni”, nella collana “Letture Meridiane” a cura della poeta e accademica  Eleonora Rimolo.

Dopo numerose presentazioni e reading poetici in rassegne letterarie in tutta la Puglia e anche al di fuori dei confini regionali, la prima presentazione tarantina del libro “La lingua della città”, opera interamente ispirata e dedicata a Taranto, si svolgerà sulla suggestiva Terrazza del Circolo Ufficiali affacciata sul Mar Piccolo, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid. L’accesso è libero.

L’organizzazione è a cura di Contaminazioni. Si ringrazia lo scrittore Gaetano Appeso per il supporto.

Condurrà l’incontro Tiziana Magrì, ideatrice e direttrice artistica di Primo  Festival di Poesia Civile e Contemporanea del Mediterraneo e di Taranto”, presidio culturale avviato nel 2019.

Dialogherà con l’autrice, Silvano Trevisani, poeta e scrittore, giornalista professionista, già responsabile dei servizi culturali del “Corriere del giorno di Puglia e Lucania”, e oggi redattore capo del settimanale “Nuovo Dialogo” e responsabile del bimestrale di poesia “Il sarto di Ulm” pubblicato da “Macabor Editore”.

Il reading è a cura della stessa poetessa, con la partecipazione del musicista e cantautore Michele Mancone, già autore delle musiche originali dell’ultimo spettacolo di Venuto, “Gli argini di Spoon River”, recentemente in cartellone nella rassegna teatrale estiva del Comune di Ostuni. 

Dalla prefazione di Giorgio Galli:

La lingua della città è il canto di dolore della città di Taranto: un canto di dolore pacato, che attinge musicalmente alla migliore tradizione del Novecento italiano per delineare uno stato d’animo di virile resistenza e di perenne contatto con la morte. Lontana dal fare una poesia di denuncia, Mara Venuto scrive versi interiorizzati, ma scavando non solo nella propria interiorità, ma in quella dei protagonisti di un’aspra storia collettiva. Perfino la materia, per lei, perfino il paesaggio e gli strumenti di lavoro hanno un proprio nucleo interiore. Come nella narrativa di Steinbeck, l’essere umano, la gatta sporca, i gabbiani e la casa, insomma le bestie e il paesaggio fan parte con gli umani di una medesima vicenda, sono trascinati dal medesimo destino e osservati con lo stesso sguardo concreto, intriso di realismo e di lirismo. Tutta la materia poetica è padroneggiata dall’autrice con sensibilità e senso della misura, con un controllo che non esclude potenti squarci verbali. […].

Da una nota critica di Cristina Polli:

La lingua della città vibra liricamente in un controcanto, elegia dolente che filtra con la voce bassa e sussurrata nella tenerezza di innocenze perdute e rimpiante, stati di orfanità a cui si giunge per la povertà e le morti, ma anche per la scissione del legame con i luoghi. Il distacco dall’innocenza si carica qui di una doppia irreversibilità, non solo il tempo che trascorre e muta tutto, ma anche i luoghi muoiono preda della stessa reificazione di cui sono vittima gli esseri umani, reificazione che toglie loro l’anima antica e nuova. […] Entriamo nelle dicotomie di un dramma intimamente vissuto, in un percorso di conoscenza che si dispiega a partire dalla perdita dello stato di grazia ingenuo e paradisiaco dell’infanzia, momento di spontaneo e stupito legame con l’immanente bellezza dei luoghi […].

Mara Venuto:

Mara Venuto è nata a Taranto, vive a Ostuni. Tra le sue pubblicazioni: i monologhi teatrali “Leggimi nei pensieri” (2008) e “The Monster” (2015, testo finalista al “Mario Fratti Award” 2014 di New York per la drammaturgia italiana); le raccolte poetiche “Gli impermeabili” (2016, menzione di merito al “Premio internazionale Piero Alinari” 2014) e “Questa polvere la sparge il vento” (2019, opera segnalata al “Premio internazionale Bologna in Lettere” 2018 – Sezione Raccolta inedita di poesie; menzione speciale al “Premio Internazionale di Poesia Don Luigi Di Liegro” 2020 – Sezione Raccolta edita di poesie). Ha curato e pubblicato numerosi altri volumi, tra cui un ciclo di pubblicazioni al femminile. Sue poesie sono state tradotte e pubblicate in polacco, inglese, russo, hindi, albanese e spagnolo. È inclusa in una trilogia di monografie dedicate alla poesia italiana femminile contemporanea (Macabor Editore, 2017). È stata ospite di numerosi Festival internazionali di Poesia, tra cui il IX Festival di Poesia Slava a Varsavia nel 2016. Suoi testi e corti teatrali su tematiche sociali – “The Monster”; “Gli Eroi”; “Faith”; “Zitti zitti”; “Miché”; “N.N.”; “Gli Argini di Spoon River” – sono stati premiati in ambito nazionale e internazionale e rappresentati con buon riscontro di pubblico e critica. A fine maggio 2021 è uscita la sua ultima

raccolta poetica “La lingua della città” (Opera segnalata al “Premio internazionale Bologna in Lettere” 2020 – Sezione Raccolta inedita di poesie) nella collana “Letture meridiane” diretta da Eleonora Rimolo per “Delta3Edizioni”. 

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