di Claudio Gentile
“Vangelo, fraternità, mondo”. È questo il titolo degli “Orientamenti iniziali” approvati dal Consiglio episcopale permanente straordinario dello scorso luglio, che prevedono il calendario e le tappe del cammino sinodale italiano da qui al 2025.
Il cammino italiano si intersecherà con il Sinodo dei vescovi voluto da Papa Francesco dedicato alla sinodalità previsto per il 2023 e la stessa CEI si occuperà di armonizzare i documenti e le attività del sinodo nazionale con quello universale.
La prima fase del Sinodo italiano partirà dal basso, dal livello diocesano, e prevede la creazione di “antenne” sul territorio, tenuti a «coinvolgere il più possibile anche persone che non sono e non si sentono “parte attiva” della comunità cristiana».
Protagonisti saranno le diocesi e le parrocchie, ma anche «gli appartenenti alla vita consacrata, le associazioni e i movimenti» con la «consultazione del popolo di Dio nella maggiore ampiezza e capillarità possibile».
Nel 2023 inizierà la seconda fase del percorso, definita “sapienziale”. Vedrà coinvolti i vescovi, le Conferenze episcopali regionali, ma anche le facoltà e gli istituti teologici, l’Università Cattolica, la Lumsa e le altre realtà culturali presenti nel Paese. Si tratterà di leggere e analizzare quanto scaturito nel periodo precedente.
La terza e ultima tappa ha come orizzonte il Giubileo del 2025 quando dovrebbe tenersi una grande assemblea nazionale chiamata a discutere «alcune scelte coraggiose, profetiche, per un annuncio più snello, cioè libero, evangelico e umile, come chiesto ripetutamente da papa Francesco».
Il testo finale che verrà approvato nell’assemblea nazionale, frutto di questo cammino condiviso, tornerà quindi nelle diocesi per essere attuato e recepito.