Ogni giorno nel mondo ci sono in media 40 morti a causa dei disastri naturali che negli ultimi 50 anni sono aumentati smisuratamente, ma nessuno se ne accorge.
di Francesca Leoci
Sembra abitare su un mondo le cui esistenze proseguono delle vite a sé, lontane dagli eventi collegati strettamente ad esse. Sembriamo tutti lontani anni luce dalle catastrofi che ci interessano, quasi fossero notizie più vicine allo schermo dei nostri smartphone che al resto, mentre la vita incombe in un susseguirsi spaventosamente rapido di disastri naturali. La tranquillità tace nel lasciar correre di chi è colpevole di un presente minaccioso.
Quanto i disastri naturali abbiano impattato sul mondo
Negli ultimi 50 anni i disastri causati dal maltempo sono aumentati di 5 volte, con la previsione di un aumento ulteriore. L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) registra nel mondo in media 40 morti al giorno. “Il numero di manifestazioni estreme di clima, meteorologia e acqua sta crescendo, e questi fenomeni diventano sempre più frequenti, come conseguenza del cambiamento climatico”, dichiara Petteri Taalas.
Dei due milioni di morti in 50 anni 650.000 sono dovuti a siccità e 577.000 a tempeste e uragani, 59.000 ad alluvioni e 56.000 a temperature estreme, calde o fredde. Solo in Italia si conta un aumento del 65% per grandinate, bombe d’acqua, bufere di vento e tempeste di vento alternate a ondate di calore. Questo gran numero di vittime in tutto il mondo ha causato 3.640 miliardi di perdite. I rischi meteorologici, climatici e idrici hanno rappresentato il 50% di tutti i disastri, il 45% di tutti i decessi segnalati e il 74% di tutte le perdite economiche segnalate.
La poca attenzione che riponiamo verso gli avvertimenti giunti in maniera chiara, sarà il mediatore di un’Apocalisse che sembra presagire negli ultimi anni. Solo un profondo rammarico potrebbe essere la salvezza. Credere di non essere responsabili di ciò che avviene intorno non renderà la sfida facile, e noi insignificanti umani non ne usciremo vincitori.
“La natura ci circonda, è la nostra casa per eccellenza.”
Redazione Corriere di Puglia e Lucania
