Un mininucleare come tecnologia complementare alle fonti energetiche rinnovabili, per realizzare il processo di decarbonizzazione entro il 2050.
Questo sembra emergere dalle dichiarazioni del Ministro Cingolani in verità parzialmente modificate nei giorni successivi.
Nel mondo progetti di reattori modulari , di “ piccola” potenza sono stati finanziati da Bill Gates.
Lo SPARC
Addirittura reattori mini a fusione (è il modo come stelle e Sole generano energia). Si chiama SPARC. E’ un minireattore a fusione, stracolmo di “ se risolveremo questo problema…se …se”, potremo avere il kWh prodotto.
Nucleare – Ovviamente sempre aggirata la domanda fondamentale, che appare banale ma non lo è : “ l’energia prodotta nella fusione è superiore a quella ,che impiego nel processo ? “.
Riferendosi al nucleare i processi sono la fusione (unione di atomi leggeri) o la fissione (“spaccare” gli atomi pesanti).
Anche i minireattori producono scorie radioattive
La società NuScale ha recentemente dichiarato , che i suoi minireattori dovrebbero essere in commercio dal 2030.
Ora i minireattori nucleari sono usati solo in ambito militare per sottomarini.
Un altro grande falso propalato è l’assenza di produzione di biossido di carbonio durante l’uso del nucleare..
Affermazione vera, se facciamo riferimento solo alle trasformazioni degli atomi “dentro il reattore”.
La valutazione va fatta però sull’intero processo, dall’estrazione del materiale combustibile dalla crosta terrestre allo smaltimento delle scorie.
Esiste lo studio degli olandesi Stom Van Leeuwen e di Smith che quantificano in un 35% delle emissioni di una normale centrale termoelettrica a gas.
Un elemento importante sfugge al Ministro e, che è il cosiddetto spazio del carbonio o budget del carbonio.
Nel Rapporto speciale IPCC di ottobre 2018 sono calcolate le emissioni di CO2, per mantenere l’incremento di temperatura media globale entro un grado è mezzo rispetto al 1860.
Incremento che garantisce l’azione di mitigazione
Ai ritmi attuali di 37 mld di gas serra emessi ogni annuo restano 24 anni, per agire.
Invece di fantasticare su tecnologie del divenire, accelerare verso la massima penetrazione delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e negli adattamenti territoriali.
Questo dovrebbe essere il ruolo di un ministro della transizione ecologica ,in un momento critico come l’attuale.
Invece si divaga su fusione nucleare che. se tutto va bene, sarà messa a punto commercialmente nel 2050.
Di mininucleare senza scorie e di bugie consimili, per evitare l’impegno sulle cose da fare prima citate.
Non sono un catastrofista, ma un realista che crede nell’ultimo Rapporto di IPCC del 9 agosto us e nelle parole del segretario generale dell’ONU António Guterres “l’odierno Ipcc Working Group 1 Report è un codice rosso per l’umanità.
I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili.
La soglia del riscaldamento globale concordata a livello internazionale di 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali è pericolosamente vicina.
Siamo a rischio imminente di raggiungere gli 1,5 gradi nel breve termine.
L’unico modo per evitare di superare questa soglia è di intensificare urgentemente i nostri sforzi e proseguendo sulla strada più ambiziosa.
Per mantenere in vita gli 1,5°C, dobbiamo agire con decisione ora”.
Farebbe bene il Ministro Cingolani, a rileggere più volte quest’allarme del Segretario Generale dell’ONJ e soprattutto attuare gli impegni derivanti dalle decisioni UE in merito taglio dei gas serra.
Erasmo Venosi – già docente associato UniSapienza