Principale Arte, Cultura & Società Carlo Bordini – Marina

Carlo Bordini – Marina

Carlo Bordini

Carlo Bordini, nato a Roma il 2 settembre 1938, è stato un poeta e storico italiano. Le sue poesie, influenzate da certe opere di Eliot, Guido Gozzano e soprattutto da Apollinaire, possono essere chiamate “poesie narrative”.  Militante trotskista negli anni sessanta, divenne ricercatore presso il Dipartimento di Studi storici dell’Univesità La Sapienza di Roma. Nel 1976 scrisse il saggio Un coraggio a metà, incentrato su Pasolini.

Sempre negli anni settanta, curò insieme ad Antonio Veneziani Dal Fondo la poesia dei marginali. Nel 1981 pubblicò la prima edizione di Appunti sparsi e persi di Amelia Rosselli. Il suo primo libro in prosa, Manuale di autodistruzione, fu subito tradotto in francese. Bordini scrisse anche il romanzo Gustavo e curò, insieme ad Andrea Di Consoli, il volume Renault 4, Scrittori a Roma prima della morte di Moro, in cui inserì il testo “La Zona grigia”. Collaborò con L’Unità,  con la rivista Poesia e con altre testate giornalistiche.

Fu l’unico poeta italiano ad essere ospitato al Festival de Poesia Nicaraguese, nel febbraio 2008 e al Festival de poesia de Bogotà in maggio. Dopo questi viaggi, pubblicò Non è un gioco, appunti di viaggio sulla poesia in America latina,  in cui definì la poesia “un piatto povero”. La sua ultima raccolta di poesie Sasso, è stata pubblicata da Scheiwiller, nella collana Prosa e poesia, diretta da Alfonso Berardinelli. Le sue opere sono state tradotte in spagnolo, svedese e soprattutto in francese.

MARINA

Il mare entra tutti i giorni nel mio giardino.

Circonda le pietre e in uno slancio

bagna gli aranci ancora verdi.

Da molti anni l’ho visto singhiozzare.

Sollevare le sue creste, abbattersi sull’arena.

Rompersi in ali di luce viola e scarlatte.

Grave e sontuoso nel suo mormorare lontano.

Il sole addormenta le cicale.

Candide e ingenue errano le nuvole.

Questo penso quando contemplo

le immagini fulgenti del mezzogiorno.

L’ape sopra le uve di spiaggia

succhia in estasi il loro purpureo nettare,

ebbra di un dolce sogno celeste.

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