Il peso dell’Energia – I prezzi finali dell’elettricità dal 1luglio avrebbero dovuto contenere un aumento del 20%, ma il Governo è intervenuto con 1,2 miliardi contenendo l’aumento al 9,9%.
Alla stessa data il gas metano è aumentato del 15,3%
Due le cause che hanno determinato l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Il prezzo della tonnellata di anidride carbonica a 50 euro, raddoppiato, rispetto allo scorso novembre.
Quest’aumento rende conveniente produrre l’energia elettrica con il metano invece che con il carbone che genera circa il triplo di CO2.
Tale situazione ha come conseguenza l’aumento della domanda di metano. L’altra causa è l’aumento nel secondo trimestre del 30% del prezzo del metano sul mercato internazionale
Un mercato fino a 10 anni fa diviso in tre parti : l’area atlantica, quella europea e infine l’Asia. Il continente europeo acquista gas metano soprattutto dalla Russia e limitati quantitativi di gas naturale liquefatto (GNL).
Giuridicamente gli acquisti utilizzavano lo schema take or pay (ToP) che comportava l’obbligo di importare le quantità sottoscritte mente l’obbligo per il produttore era la garanzia a rendere disponibili tali quantità.
Inoltre i prezzi del metano nei contratti a lungo termine erano indicizzati al prezzo del petrolio garantendo in tal modo la stabilità dei prezzi. Inesistente era il mercato spot del gas.
La situazione poi è cambiata diventando il mercato del gas unico a livello globale e spostando il baricentro dall’Europa all’Asia.
Osserviamo anche che il fabbisogno di gas è quadruplicato (da 1000 miliardi di metri cubi a 3900).
Senza alcuna polemica osservo che il superamento del carbone secondo le direttive UE deve avvenire dal 2030 ma la pseudo green tedesca continuerà a importare carbone fino al 2038 per alimentare le sue 84 centrali.
Anche le importazioni di GNL sono quasi raddoppiate da 280 miliardi di metri cubi a 490). Nello stesso tempo cresceva l’importanza del mercato spot che è caratterizzato da prezzi volatili e instabili.
Un mercato imperniato sul lungo termine sostituito da quello a breve caratterizzato da instabilità
Ma quale la causa della limitazione dei contratti take or pay? Il dogma liberista della concorrenza !! Quindi? Il prezzo del metano ancorato a quelli spot che a causa della pandemia tenendo basso il prezzo del gas ha generato l’errata convinzione che il calo avesse natura strutturale.
Infatti, per buona parte dello scorso anno (da gennaio a luglio) il prezzo del metano è stato di 3 dollari / Mbtu (milioni di unità termiche britanniche l’ora.
Questi aspetti hanno generato disco verde affinché il Ministro rilanciasse sul nucleare di quarta generazione che a quanto risulta da 20 anni passi sostanziali avanti non ne ha fatto.
Comprendo anche la difficoltà nel trovare aree per il fotovoltaico e l’eolico. Un miliardo di Kwh l’anno richiede la disponibilità di 10 chilometri quadrati di pannelli solari o 60 chilometri quadrati per un parco eolico.
Allora mi chiedo perché non si sperimenta l’eolico di alta quota e si spinga sicuramente sull’eolico offshore?
Inoltre lapalissianamente osservo che se ci fossero più rinnovabili i rincari del gas e della tonnellata di CO2 peserebbero molto meno.
E’ decisamente paradossale scaricare sulla transizione energetica il rincaro dei prezzi della energia elettrica visto che più rinnovabili significa meno richiesta di gas ed emissione di certificati di anidride carbonica.
Osserviamo infine che anche le manovre di Putin di mostrare quanto l’Europa dipende dal gas russo intervenendo indirettamente sulla controversa attivazione del nuovo gasdotto Nordstream, che collegherà direttamente Russia e Germania, bypassando l’Ucraina.
Lo ripeterò fino alla nausea, il budget del carbonio e le conseguenze dello sforamento dei limiti di temperatura non possono e non debbono consentire le opposizioni alle installazioni di grandi impianti fotovoltaici ed eolici a causa di regole e norme generatrici di lungaggini inaccettabili.
Abbiamo necessità di agire con determinazione per impedire aggravi per famiglie e imprese
IL PUN ( prezzo unico nazionale ) dell’energia elettrica nel 2020 è stato di 38 euro a Mwh ( mille Kwh) , di euro 52 nel 2019 ( anno senza pandemia) e oggi ha superato i 145 euro per mille Kwh
Erasmo Venosi