Principale Politica Diritti & Lavoro Grottaglie – Crisi dello stabilimento Leonardo

Grottaglie – Crisi dello stabilimento Leonardo

di Leonardo Donatelli

Leggendo il comunicato della RSU FIOM CGIL dello Stabilimento Leonardo di Grottaglie, relativo all’incontro odierno tra i rappresentanti dell’azienda e le OO.SS. RSU e Segreterie Territoriali, c’è da essere veramente preoccupati. E’ stato messo in evidenza su chi si scarica maggiormente la crisi, all’interno della Divisione Aerostrutture: impatterà per il 75% il sito di Grottaglie e per il restante 25% i siti di Pomigliano, Nola e Foggia. In sostanza l’azienda ha annunciato che i prossimi anni 2022/2023 saranno anni molto complicati, dichiarando di avere un problema serissimo all’interno della Divisione, concentrato in particolar modo sul sito di Grottaglie.

Una crisi drammatica che si potrà risolvere solamente con un diretto impegno del governo nazionale che dovrebbe essere sollecitato dagli Enti Locali pugliesi, in primis Regione e Comune di Grottaglie. Ma se pensiamo alla pessima figura fatta dall’amministrazione comunale di Grottaglie che nel luglio scorso convocò, su richiesta delle opposizioni, il Consiglio comunale con quasi un anno di ritardo e senza la presenza del management della Leonardo-Finmeccanica, allora il pessimismo prende il sopravvento. Una imperdonabile disattenzione e sottovalutazione che, come denunciano da oltre un anno le organizzazioni sindacali, occorre contrastare una situazione legata all’esubero di 1.000 dipendenti per la Divisione Aerostrutture della quale fa parte lo stabilimento Leonardo di Grottaglie. Anche per questo bisogna imporre a Leonardo di tenere attivo Grottaglie: mantenendo i numeri dell’occupazione, ridistribuendo i carichi di lavori; fermando la delocalizzazione del personale e completando la filiera industriale dell’aerospazio. Ma per fare questo si ha bisogno di una amministrazione comunale lungimirante che testimoni una discontinuità con quella guidata da D’Alò.

La nuova amministrazione che noi auspichiamo sia quella diretta da Alfredo Traversa, deve partire dal convincimento che l’Aeroporto di Grottaglie ha tre funzioni strategiche: come infrastruttura trasportistica, che determina la intermodalità dell’area di scambio; come infrastruttura logistica, che zonizza e serve una retroportualità per gli insediamenti produttivi; come infrastruttura industriale, che supporta la filiera produttiva dell’aerospazio. A questo punto diventa complementare, se non secondario, parlare solo di traffico passeggeri. L’Aeroporto di Grottaglie è un sedime civile attivo e in posizione geografica interregionale: questa è la sua grande forza ma anche il suo eterno problema. Sicché il segmento dei voli passeggeri (tante volte richiamato) deve essere considerato come servizio alle esigenze business industriali e come servizio al turismo, con i charter e i regular charter.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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