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Elezioni in Russia, il partito di Putin in testa con oltre 47% dei voti

Russia Unita ha vinto le elezioni per la Duma con il 49,63% dei voti quando lo spoglio è arrivato al 95%. Per il presidente il consenso è comunque in calo. Partito comunista quasi al 20%

 Il partito del presidente russo Vladimir Putin, Russia Unita, ha vinto le elezioni parlamentari Russia Unita ha vinto le elezioni per la Duma con il 49,63% dei voti quando lo spoglio è arrivato al 95% dei voti espressi.

La Commissione elettorale centrale rileva che il Partito comunista incassa il 19,20% dei voti, il Partito liberale democratico il 7,48% e Solo Russia il 7,43%.

Anche il partito Nuovo Popolo con il 5,40% supera la soglia di sbarramento ed entra alla Duma.

Il partito ha rivendicato il raggiungimento della maggioranza dei due terzi dei seggi in Parlamento. “Alle 8 del mattino, Russia Unita sta vincendo più del 48% dei voti, il che ci permette di avere 120 mandati. I nostri candidati stanno vincendo in 195 collegi uninominali”, ha detto il segretario del consiglio generale di Russia Unita Andrei Turchak in una conferenza stampa.

Il Cremlino afferma che  “la competitività, apertura e onestà delle elezioni erano e sono la cosa più importante per il presidente”, ha sottolineato il portavoce Dmitry Peskov e le elezioni sono state “aperte e oneste”.

L’opposizione ha accusato le autorità di massicci brogli. Gli alleati di Alexei Navalny, il principale esponente dell’opposizione russa in carcere da febbraio, hanno definito i risultati stravaganti. 

“Questo è veramente incredibile. Ricordo la sensazione nel 2011, quando hanno rubato le elezioni. Lo stesso sta succedendo ora”, ha detto la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh.    

Russia Unita ottiene circa 315 seggi in Parlamento, che assicurerà la sua maggioranza costituzionale (oltre 300 su 450 seggi) Pur se in calo dai 344 seggi delle precedenti elezioni. Il partito ha ottenuto “una vittoria convincente e pulita” e non ha registrato alcuna violazione sostanziale che potrebbe influenzare il risultato elettorale, ha detto Turchak. 

“L’elettorato di protesta ha cercato un altro modo per incanalarla e ha scoperto il marchio Nuovo Popolo, privo delle caratteristiche dei nauseanti partiti in Parlamento”, è la riflessione di Leonid Volkov, un socio di Alexei Navalny, i cui militanti avevano raccomandato solo in cinque casi su 225 di votare il candidato di questa sigla.

L’invito della rete di Navalny era infatti quello di scartare i partiti piccoli e di recente costituzione in quanto, se non avessero superato la soglia del 5%, i loro voti sarebbero stati redistribuiti tra gli altri partiti, facendo il gioco della maggioranza. E Volkov aveva citato, a questo proposito, proprio ‘Nuovo Popolo’. Una politica che, col senno di poi, il politologo Gleb Pavlovsky ha definito un “errore di valutazione”, in quanto, in seguito alla stretta senza precedenti sui candidati dell’opposizione, molti simpatizzanti di Navalny, per lo più di simpatie liberali, hanno comunque preferito cercare un’alternativa pur di non mettere la croce sulla falce e martello.

AGI

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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