Mentre la nave Italia procede verso l’uscita dalla pandemia, ancora guardando trend su e giù, la politica si interroga sul futuro.
Sarà che il test delle elezioni amministrative pesano sull’azione dei partiti del governo Draghi.
Nello schieramento di Governo c’è un botta e risposta tra Salvini e Letta sulla linea da seguire. Il leader leghista: governare contro tutti non è facile. La replica del dem: per fortuna la Lega non ti segue. Giorgetti: con Matteo andiamo d’amore e d’accordo, “il Green pass aumenta la libertà”.
L’affondo del leader leghista non ammette dubbi sulla linea del centro destra “Io non darò mai a Letta e a Conte la soddisfazione di massacrare l’Italia per due anni: noi qui stiamo e qui combattiamo a nome vostro. Poi alcune le vinciamo e altre le perdiamo, perché essere soli contro tutti non è semplice. Quindi continuiamo a dare battaglia”: Matteo Salvini ha difeso la sua linea nel governo nel corso di un incontro elettorale a Bovolone, nel Veronese, sottolineando che “stare al governo con il Pd e i 5 Stelle, con Letta, Conte e Di Maio, non è facile”. “Ti alzi la mattina – ha spiegato – e quello vuole lo ius soli, un altro la patrimoniale, un altro ancora vuole il ddl Zan”. “Proviamo a pensare per 30 secondi a un governo senza la Lega: questi in un minuto approvano lo ius soli, il ddl Zan. Adesso di sbarchi per i miei gusti ce ne sono già troppi, figurarsi cosa succederebbe”.
Letta contrattacca
Il segretario dem, Enrico Letta, ha replicato a Salvini definendolo “totalmente irrilevante sull’agenda di governo”. “Quello che lui dice non si fa e credo che questo sia il motivo per cui le cose stanno lentamente, ma gradualmente e progressivamente, andando bene”, ha aggiunto. “C’è il segno di una consapevolezza degli elettori che il centrodestra e le destre si stanno sfasciando”. “Salvini sta al governo ed è una parte della maggioranza che è opposizione continua”, ha lamentato l’ex premier, “meno male che la parte principale della Lega ha deciso di non seguire Salvini e appoggiare invece la linea secondo me di responsabilità del governo: è la nostra linea, noi la portiamo avanti. Il Pd in questo momento è il partito della responsabilità, che sta sostenendo il governo nelle scelte più importanti e complesse”.
Giorgetti d’amore e d’accordo
Da parte sua il ministro leghista dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha negato divergenze con il leader del Carroccio: “Con Salvini andiamo d’amore e d’accordo”, ha assicurato al suo arrivo alla Fiera di Rho, al Micam, il salone internazionale della calzatura. Poi, però, ha ribadito il pieno sostegno all’estensione del Green pass, su cui Salvini aveva frenato. “Le decisioni difficili assunte dalgoverno, come l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro,sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentare la libertà e l’incontro”, ha sottolineato. “Abbiamo fatto queste misure per riaprire, è fondamentale tornare a essere liberi, naturalmente con qualche regola da osservare”, ha aggiunto, “questo è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto, ma rispettando ulteriori regole”. “L’alternativa”, ha sottolineato, “era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”
Il messaggio di Prodi alla sinistra
Ma Letta deve guardare anche al suo orticello. Qui arriva il messaggio di Prodi a Letta: “Se ha una proposta forte, poi le correnti si adattano”
Il padre dell’Ulivo indica al segretario del Pd una direzione di marcia e dice che ha bisogno di avere un messaggio che faccia convergere le diverse anime del partito
“Se c’è una proposta forte verso il popolo, gli elettori, poi le correnti si adattano”. Romano Prodi manda questo messaggio a Enrico Letta perchè riesca a giocare da ‘federatore’ della sinistra. Ospite di Mezz’ora in più su Rai3, anche per presentare il suo libro ‘Strana vita, la mia’, il padre dell’Ulivo indica a Letta una direzione di marcia e dice che “ha bisogno di avere un messaggio, penso sui temi sociali ed economici, che interpreti il momento e faccia convergere, saltando – ribadisce – le differenti correnti del partito”.
Non che sia la prima volta che arriva questo consiglio visto che, rivela lo stesso Prodi, “con Letta ci siamo sentiti parecchie volte”: “Insomma… era il mio Sottosegretario, quando uno mette come Sottosegretario un ragazzo come allora era Letta, vuole dire che si fida”, chiosa l’ex presidente del Consiglio.
E allora “il consiglio principale è quello che ci vuole una cosa, sul lavoro, sulla crescita, su come riorganizzare la societa’ nel post pandemia, che acquisti fascino anche fuori”, anche perchè che il programma attuale dem sia troppo ristretto “gliel’ho detto”, conferma Prodi. “Giustamente, ritiene cosi’ importanti i diritti individuali ma – avverte ancora il Professore – non bastano. Adesso bisogna coinvolgere la gente”.
“Questo governo, in fondo, ha creato l’ottimismo in cui è posscibile lanciare il messaggio ‘ce la facciamo’ e visto che le cose vanno relativamente un po’ meglio – osserva sempre l’ex presidente del Consiglio – le speranze di un Paese sono un frutto delicato e se un partito esce con la proposta che renda questa speranza uno strumento di ascesa duratura, è imprtantissimo”. Tenendo a mente – e qui Prodi raccoglie la provocazione ironica di Lucia Annunziata sul programma monstre (281 pagine) del 2006 – che “il Paese è complicato e un programma di 88 punti è meglio di un tweet”.