Assemblee in stile ‘svizzero’, agevolazioni per i viaggiatori in tenda, Internet. Gli aspiranti sindaci spiegano all’AGI come vogliono conquistare i 26 votanti a Morterone. Basta una sola preferenza al giovane rappresentante del Partito Gay o all’avvocato della lista civica per sedersi sulla poltrona più importante sotto al monte Resegone
Assemblee in stile ‘svizzero’, spazi per turisti in tenda, internet per attrarre lo smart working. Per conquistare le elezioni della ‘rivoluzione’, quelle dell’anno zero a Morterone che avrà un sindaco dopo decenni senza il cognome Invernizzi, basta un solo voto ma ci vuole qualcosa di speciale.
E allora nel Comune più piccolo d’Italia, 26 abitanti al seggio, è tempo di programmi per i due candidati forestieri: Andrea Grassi, 32 anni, imprenditore di Villa d’Adda, proposto dal Partito Gay Lgbt+, e Dario Pesenti, 58 anni, avvocato di Lecco per la lista ‘Morterone Insieme’.
“Puntare sul turismo ecosostenibile e sui social”
“Il primo passo è riaprire la casa comunale – spiega all’AGI il più giovane – è assurdo che i cittadini che hanno problemi debbano andare a venti chilometri dal paese, a Ballabio”. E fin qui concorda anche Pesenti: “Ridiamo centralità al Comune” dice, pensando alla suspence di quando ha depositato in ritardo la sua candidatura, poi ammessa dalla Commissione elettorale, perché prima era andato a Ballabio pensando che era lì che dovesse essere presentata. Fluviali le intenzioni di Grassi. Popolare il paese di visitatori, parola d’ordine.
“Bisogna creare più punti ristoro a beneficio di ciclisti, camminatori e motociclisti che vengono anche d’inverno. Recuperare le case rurali, la maggior parte sono distrutte, cercando finanziamenti dagli enti locali e dall’Europa. Installare le colonnine per ricaricare le bici elettriche per far fermare i turisti qualche ora da noi. Promuovere il turismo in tenda, ovviamente con delle regole. Favorire altre strutture ricettive, oltre all’unica già presente. E visibilità sui social”.
Poi dare al paese un respiro più comunitario: “Penso alle assemblee per rendere i cittadini partecipi dei piani triennali ma anche per le esigenze più quotidiane, aperte pure a chi qui ha la casa”.
“Fare di Morterone il paese ideale per lo smart working”
Pesenti punta forte sulla “digitalizzazione che ora è molto lacunosa” anche per “favorire chi voglia fare smart working in un ambiente rilassato, allontanandosi dalla città”. Frena sulle nuove attività: “Qualcuno invoca un negozio di alimentari, visto che non c’è, ma ha senso con poco più di venti abitanti? Non sarebbe nemmeno redditizio per chi lo dovesse aprire. E così neppure la Posta o una banca non avrebbero senso. Meglio considerare il trasporto di cibo e altro ordinati online da supermercati non lontani. Ormai con un clic si può fare tutto”.
Lo slogan della lista è “innovazione nella tradizione”, “non perdere il rapporto con la natura – chiarisce Pesenti – ma migliorare i servizi”.
Anche lui immagina una partecipazione popolare: “Non essendoci nessun nativo nelle due liste bisogna creare un contatto continuo coi residenti, un po’ come succede in alcuni paesini svizzeri”.
Grassi, origini pugliesi, ha promesso che si trasferirà sotto al Resegone, se dovesse essere eletto, Pesanti no: “Abito vicino, a Lecco, ma prometto che sarei comunque molto presente”.
AGI