Principale Attualità Storia di Cesare, vaccinato ma senza Green pass per una ‘distrazione’

Storia di Cesare, vaccinato ma senza Green pass per una ‘distrazione’

Il problema, racconta all’AGI il 46enne milanese, è la mancanza della tessera sanitaria che non gli ha impedito però, con modalità ‘rocambolesche’, di sottoporsi alla doppia puntura

Doppia vaccinazione, niente green pass. Nella babele di burocrazia legata al tagliando verde s’infila anche la storia di Cesare Grasso, 46 anni, milanese. Qui il problema è la mancanza della tessera sanitaria che non gli ha impedito però, con modalità ‘rocambolesche’, di sottoporsi alla doppia puntura.

Tessera una tantum per il vaccino 

“Negli ultimi anni ho cambiato più volte residenza, sempre a Milano – racconta all’AGI -. Nel frattempo la tessera sanitaria mi è scaduta nel 2019 e avrei dovuto riceverne una nuova a casa, ma non è successo, forse per un inghippo relativo ai miei spostamenti. Nel frattempo, me ne sono dimenticato perché ho la cartà d’identità ‘comprensiva’ del codice fiscale che basta in farmacia e per altre evenienze. Ho anche continuato ad andare dal mio medico tranquillamente. Lui pure non si è accorto che la mia tessera era scaduta”.

Da venti giorni aspetta quella nuova 

Finché col vaccino, la tessera sanitaria è tornata all’improvviso nei pensieri di Cesare. “Indispensabile averla per prenotare l’iniezione. In attesa di farne una nuova, ho chiesto aiuto al numero di assistenza indicato sul sito del Ministero. Sono stati gentilissimi e hanno risolto il problema dandomi un numero di tessera ‘one shot’ valido solo per l’occasione”. Così è riuscito a vaccinarsi due volte tra giugno e luglio.

A quel punto però il problema dribblato una volta si è riproposto stavolta in modo insolubile per il green pass.

“Per scaricarlo servono la tessera sanitaria o lo spid che però si puà ottenere solo con la tessera sanitaria. Le ho provate tutte presentandomi anche negli uffici dell’azienda sanitaria di Milano dove hanno provato a trovare una soluzione, senza riuscirci”.

Una ventina di giorni fa è partito l’iter per la nuova tessera sanitaria. “Mi sono accertato all’Agenzia dell’Entrate che la mandino alla residenza giusta – conclude Cesare -. Spero facciano in fretta perché se sul lavoro sono stati comprensivi, per molto del resto, dal cinema al ristorante, ho una vita limitata pur essendo in regola”.  

AGI

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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