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Tutti Pazzi per la Puglia

di Francesco Lenoci

Docente Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano
Presidente Onorario “Pugliesi a Milano”

L’anno scorso iniziai la mia relazione dicendo: «Penso che gli organizzatori del Quarto Premio Internazionale “Giuseppe Fasano – Grottaglie la città delle ceramiche”, che si svolge presso le Tenute Al Bano di Cellino San Marco, non avrebbero potuto scegliere titolo migliore per questa mia relazione: “Educarsi e educare al bello e al buono”».

Sono passati 12 mesi. Chi di voi è pratico di bilanci sa che dopo 12 mesi si redige un bilancio. Ebbene, il mio personale bilancio è stato esaltante con riguardo al versante “Educarmi”, appena sufficiente con riguardo al versante “Educare al bello e al buono”. E adesso? Adesso sta cambiando tutto.

Sabato scorso, la mattina, col berretto di docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ho fatto la prima lezione in Largo Gemelli, una lezione in dual mode, tanti collegati online, ma 18 miei studenti in presenza, in aula. Avevo voglia di abbracciarli a uno a uno.

Sabato scorso, al pomeriggio, col berretto di Presidente onorario “Pugliesi a Milano”, mi sono collegato con quanti erano riuniti a Bari presso la sede della Regione Puglia per l’evento “Walking in the Next Puglia” e ho urlato ai Giovani e ai Talenti: “Il Futuro è adesso. Basta camminare con i piedi per terra. Pronti a scavalcare ostacoli e scalare muri”.

E adesso, se superate un test, vi parlo del tema di questa quinta edizione del Premio Internazionale “Giuseppe Fasano – Grottaglie la città delle ceramiche: Tutti Pazzi per la Puglia”.

Pronti? Nella storia del cinema spicca un film del 1975 diretto da Milos Forman. Il suo titolo è: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Quando il personaggio interpretato da Jack Nicholson arriva all’ospedale e incontra per la prima volta i suoi colleghi, fa loro una domanda: “Siete tutti pazzi?” La risposta, corredata da tanti sorrisi, è “Sì”.

E allora pronti? Via! “Siete Tutti Pazzi per la Puglia?” “Sì”, risposta “milanese” come avrebbe detto Dino Abbascià, un grande amico di Al Bano, Giuseppe Fasano e tanti altri qui presenti. Per superare il test serve risposta “pugliese”…

Sieti Tutti Pazzi per la Puglia?”… “SÌ”…

Sieti Tutti Pazzi per la Puglia?”… “SÌ”.

BRAVI, avete superato il test: sono fiero di voi.

Permettetemi di indossare per un minuto un altro dei miei berretti: quello da Economista. Ieri sera ho riletto il Rapporto “Economia della Puglia”, rapporto redatto a giugno 2021 dalla Sede di Bari della Banca d’Italia.

In base a stime aggiornate al 2019, ultimo anno disponibile, la ricchezza delle famiglie pugliesi al netto delle passività finanziarie ammontava a 394 miliardi di euro, pari a circa 98.000 euro in termini pro capite, un dato sensibilmente al di sotto della media nazionale e delle regioni meridionali. La ricchezza netta risultava pari a 6,6 volte il reddito disponibile; tale rapporto è il più basso dal 2008 e permane su livelli inferiori sia rispetto all’intero Paese, sia al Mezzogiorno (pag. 33). In buona sostanza siamo un po’ poveri.


Dal 2015 la Commissione Europea elabora il DESI –
Digital Economy and Society Index, un indicatore composito che sintetizza la performance digitale degli Stati membri in base ai seguenti fattori: la dotazione infrastrutturale e il grado di utilizzo delle reti (connettività), i livelli di competenza digitale, l’utilizzo dei servizi online da parte delle famiglie, il livello di digitalizzazione delle imprese e l’offerta di servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Nel 2020 l’Italia si trovava al venticinquesimo posto su 28 Paesi UE nell’indicatore generale e all’ultimo posto per i livelli di competenza digitale, evidenziando un forte ritardo nell’utilizzo di internet da parte dei cittadini e nell’integrazione delle tecnologie da parte delle imprese. Il Paese era invece in linea con la media europea per connettività e e-government.

Ebbene, nel 2019 un rielaborazione di Banca d’Italia su base regionale dell’indicatore mostra che il livello di digitalizzazione della Puglia risultava inferiore alla media nazionale in quasi tutte le sue componenti. (pag. 62). In buona sostanza siamo scarsi in digitalizzazione.

Tolgo il berretto da economista.

La domanda, ovviamente provocatoria, sorge spontanea: Nonostante il disastroso posto in classifica nella ricchezza e nella digitalizzazione, continuate ad essere ancora “Tutti Pazzi per la Puglia?”…“SÌ”.


Sono con voi. Sì, sempre sì, fortissimamente sì.

Provo a enunciare 3 motivi per cui confermiamo il SÌ.

Sì, sempre sì, fortissimamente sì, perché noi alla prosa preferiamo la poesia. La meravigliosa poesia è di una poetessa che ha vissuto anche a Taranto, una grande poetessa: Alda Merini.

Io non bisogno di denaro

ho bisogno di sentimenti

di parole

di parole scelte sapientemente

di fiori detti pensieri

di rose dette presenze

di sogni che abitino gli alberi

di canzoni che facciano danzare le statue

di stelle che mormorino

all’orecchio degli amanti.

Ho bisogno di poesia

questa magia che brucia

la pesantezza delle parole

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.


Dalla Poesia al Cuore il passo è breve. Sì, sempre sì, fortissimamente sì, perché noi alla mente preferiamo il cuore.

Dov’ero lunedì 1° dicembre 2003? Ero a Milano presso l’Angelicum di via della Moscova. Al mio fianco Giuseppe Giacovazzo (da Locorotondo. Saluto il sindaco di Locorotondo), Giuseppe De Tomaso, Dino Abbascià e Padre Eligio. Da serio professionista, Al Bano fece le prove, andò a cambiarsi e ci raggiunse.

Per il combinarsi delle combinazioni, eravamo lì riuniti per presentare un libro di Giuseppe Giacovazzo, edito da Palomar, dal titolo “Puglia il suo cuore”. Lessi la quarta di copertina: “Eccoli i meridionali: scarso senso civico, poco amor di patria, disorganizzati… E i Pugliesi? Arida gente del Sud. Più ragione che passione. Non abbiamo fatto l’Unità d’Italia, non abbiamo avuto Mazzini, Garibaldi, Cattaneo…

Ma se vuoi capire la Puglia, fatti forestiero, guardala con gli occhi di quelli che vengono da lontano. Capirai perché si fermano incantati a contemplare i paesi, le chiese, i castelli, il mare. Ritroverai gesti che credevi perduti, umanità e bellezza dove l’abitudine cancella. Eleganza e fantasia nei dialetti. Gentilezza e discrezione nelle piazze barocche, nei vicoli. Scoprirai il cuore segreto di Puglia. Come un romanzo”.

Come un romanzo…

Sì, sempre sì, fortissimamente sì. Provate ad andare a fare un giro per le stradine di Bari Vecchia… Vi sembrerà di essere su un set cinematografico.


Provate a visitare il negozio di
Giuseppe Fasano Ceramiche a Grottaglie. Vi andranno in tilt lo sguardo e il cervello a causa della sbalorditiva varietà di colori e della stupefacente varietà di forme (piatti reali, piatti menzani, pigne, vasetti, lucerne, sruli, ciarle, zuppiere, trimmoni, pupe, pumi, fischieddi, campanieddi, trumbetti, scucarieddi, pasturi, acquasantiere, cavalli con cavalieri, stoviglie, piastrelle, craste, limmoni, pitali, minzane, vummili, capase, capasoni, scafaree, pendriali, cammautti, scutedde, quartare, piretti.). Ma il naufragar in quel mare di bellezza sarà dolcissimo.

Concludo. Con un haiku:

Premio Fasano

alle tenute Al Bano

e tutti pazzi”.

(Benedetta Caterina)


Sia lode e gloria a
Tutti i Pazzi per la Puglia, a cominciare da chi riceve il Premio “Giuseppe Fasano”. Complimenti e grazie.

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