Ilva. Bonelli (Europa Verde): a Taranto è stato compiuto uno scempio morale.
Serve commissione inchiesta internazionale
“A Taranto è stato compiuto uno scempio morale: mentre, secondo le indagini epidemiologiche dell’ISS, i bambini tarantini si ammalavano di tumore del +51% in più rispetto alla media pugliese, in città regnava la corruzione per nascondere il disastro sanitario e ambientale.
L’arresto del commissario Laghi, dopo quello del procuratore Capristo, conferma come sulla vicenda Ilva ci sia stata una strategia per nascondere il disastro sanitario e ambientale e per favorire chi ha gestito un impianto che tutti sapevano e continuano a sapere che produce inquinamento e danno alla salute”.
Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, commenta gli ultimi sviluppi dell’inchiesta della Procura di Potenza.
“Era il 3 luglio 2019, – prosegue, – e pubblicamente chiedevo al CSM di valutare la sospensione dalle sue funzioni del procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, perché alle riunioni in Procura sulla richiesta di patteggiamento nell’ambito del processo ‘Ambiente Svenduto’ partecipava anche l’avvocato Piero Amara coinvolto nel processo ENI o Sistema Siracusa, inchiesta che coinvolse, il 2 luglio, anche il procuratore Capristo.
Il CSM rimase silente. Nel 2018, nel quartiere Tamburi, si registrarono numerosi picchi di diossina, con valori, nella Masseria Carmine, di 900 volte superiori a quelli dell’anno precedente.
Su questo evento, furono presentati numerosi esposti senza esito”.
“La politica, in questi anni, ha sbeffeggiato chi come noi Verdi chiedeva lo stop all’inquinamento, arrivando a proporre, come ha fatto il leader di Azione Carlo Calenda, l’immunità penale per Ilva mentre, a Taranto, qualcuno cercava di aggiustare processi e inchieste: nella città dell’acciaio, è stato compiuto uno scempio indecente e disgustoso e per anni le nostre denunce sono state ignorate.
Servirebbe, – conclude Bonelli, – una commissione d’inchiesta internazionale per ripristinare la verità è sostenere una politica di conversione industriale come a Bilbao e nella Ruhr” conclude Bonelli