Una grande e grave commedia, che si chiama lotta ai cambiamenti climatici, è che, dopo il fallimento del G 20 Ambiente, assisteremo alla replica tra un mese e mezzo a Glasgow.
Alcuni indicatori globali per comprendere cosa si è fatto e cosa si sta programmando, a iniziare dall’Unione europea.
L’intensità carbonica della domanda mondiale di energia riferita all’ultimo decennio è invariata ed è pari a 2,3tonnellate di CO2 per tonnellate equivalente di petrolio (TEP uguale a 6,8 barili di petrolio. Un barile di petrolio uguale a circa 159 litri).
Secondo il Rapporto “Net Zero Emissions “A Roadmap for the global energy sector “ dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, per centrare l’obiettivo della neutralità tra emissioni e assorbimento di carbonio l’intensità carbonica dovrebbe essere di 0,13 tonnellate di CO2 per TEP ovvero diminuire, a un tasso del 9% l’anno.
Diversamente? UE e Giappone raggiungerebbero l’obiettivo nel 2043 e 2059. La Cina? Tra un secolo.
L’intensità carbonica del settore elettrico presenta valori un pochino migliori. Oggi sono 500 i grammi di CO2 per chilowattora prodotto, ma dovrebbe essere di 3 grammi per Kwh per la neutralità carbonica al 2050.
A questo punto bisogna chiarire un dato spessissimo ignorato
L’energia elettrica serve circa il 20% dei consumi finali di energia quindi l’impatto della decarbonizzazzione riguarda prevalentemente questa quota!
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia l’elettrificazione dovrà riguardare il 50% dei consumi finali, a livello globale se si vuole centrare l’obiettivo del 2050.
Invece questo dato a livello globale è pari al 19%
A dirla tutta rispetto alle roboanti dichiarazioni di leader politici, in 30 anni come ha detto a Milano Greta Thunberg in occasione dello Yout4Climate , non hanno fatto assolutamente niente.
Singolare Cingolani con il suo approccio falsamente pragmatico, ma simile a quello degli altri sui colleghi.
L’unico Stato che ha sancito per legge il raggiungimento di zero emissioni nette al 2045, con l’obiettivo di diventare in seguito, “net negative” ovvero intercettare più gas serra di quanti emessi è la Svezia.
Quanti altri paesi hanno adottato legge l’obiettivo zero emissioni? Nessuno
Non sappiamo nemmeno se vanno considerati tutti i gas serra o solo l’anidride carbonica.
Le Nazioni Unite hanno analizzato gli NDC di 110 Paesi
Sono i contributi determinati a livello nazionale cioè piani nazionali non vincolanti che mettono in evidenza le azioni per il clima, compresi gli obiettivi relativi al clima per la riduzione delle emissioni di gas serra, le politiche e le misure che i governi intendono attuare in risposta ai cambiamenti climatici e come contributo raggiungere gli obiettivi globali fissati nell’accordo di Parigi .
La conclusione dopo averli analizzati? La temperatura media mondiale aumenterà di 3 gradi centigradi!
Il messaggio che emerge dal VI Rapporto dell’IPCC è che la situazione è peggiorata al punto che gli effetti del riscaldamento globale alle concentrazioni attuali sono irreversibili.
E’ anche scritto che l’Umanità ha 12,5 anni per limitare la crescita della temperatura di un grado e mezzo rispetto al 1850.
Chiaro il messaggio e ha ragione Greta quando afferma che non si è fatto assolutamente nulla. Singolare il ministro Cingolani che dice alla ragazzina:
“voi giovani oltre alle utili proteste aiutateci a trovare le soluzioni “.
Lui rappresentante di un Governo, che letteralmente ignora il messaggio di IPCC sul tempo che resta per limitare l’aumento di temperatura.
La risposta di questo Governo? L’approvazione nei prossimi giorni il PiTESAI che è il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee ovvero la carta che include i possibili siti in cui possono operare le trivelle per estrarre gas.
Piano sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica e qui siamo al colmo del ridicolo se si tiene conto del Rapporto di IPCC e anche nel Rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia “Net Zero by 2050” del quale consigliamo vivamente la lettura sia al Ministro dello Sviluppo Economico il leghista Giorgetti che al Ministro della Transizione Prof. Cingolani :
Il settore energetico è responsabile da solo di quasi i ¾ delle emissioni globali. IEA scrive che bisognerà rinunciare sin da subito all’inaugurazione di nuovi pozzi di petrolio e nuovi giacimenti di gas.
I combustibili dovranno essere gradualmente abbandonati lasciando il posto all’elettricità prodotta da fonti rinnovabili!
Invece il Governo Draghi trivella per estrarre gas e petrolio! Gli consigliamo di studiare il progetto RETESPAC della CAPITANATA foggiana per apprendere come un modello di sostenibilità e di decarbonizzazione possa essere implementato nel tessuto imprenditoriale con vaste ricadute sociali.
Erasmo Venosi