Principale Politica Per cavalcare la crescita servono i cavalieri

Per cavalcare la crescita servono i cavalieri

Il punto di Roberto Napoletano
Scegliamo gli amministratori che offrono maggiori garanzie perché da loro dipende l’attuazione della loro parte del piano 
 
Si è riusciti in sei mesi a recuperare due terzi di quello che si era perduto come prodotto interno lordo facendo molto meglio delle grandi economie europee per la prima volta dopo venti anni. Si è arrivati così a ridurre di oltre sei punti la quota percentuale prevista del debito rispetto al Pil (153,5 contro 159,8) e si è liberata una quota preziosa di risorse di bilancio pubblico italiano che consente di svincolare più di 4 miliardi che blindano la spesa per gli asili nido nei Comuni del Mezzogiorno.
Altrimenti sarebbe finita come è finita sempre: io Comune del Sud non faccio gli asili nido perché non ho i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali.
Ma se il Comune e ancora di più la Regione rallentano la tabella di marcia, allora arriva il ministero. Se nemmeno il ministero giunge a destinazione, allora arriva la presidenza del consiglio. In tutti questi passaggi serve un capitale umano che risolva il problema e sblocchi i lavori
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Non vorremmo deludere nessuno. Abbiamo piena consapevolezza di come la qualità degli amministratori pubblici del territorio possa cambiare la vita di una comunità.
Abbiamo fondate riserve su un Paese che comincia a toccare con mano quanto un regionalismo deteriore nuoccia al suo futuro, ma in una forma di persistente accanimento terapeutico brucia energie professionali e risorse economiche per la conquista di posizioni di potere di cui dovrebbe chiedere l’immediato scioglimento.
Per queste ragioni vi invitiamo a scegliere nelle elezioni amministrative di domani e lunedì prossimo, con la vostra testa, chi vi offre maggiori garanzie di qualità nella amministrazione e nient’altro. Vogliamo essere molto chiari e lo saremo ancora di più domani su questo punto.
Perché il futuro delle donne e degli uomini del Mezzogiorno è nelle mani di chi ci governa, dei poteri di richiamo previsti in caso di inadempienze di chi sta sotto, di un sforzo combinato di nuova amministrazione a livello centrale e in tutte le sue ramificazioni locali.

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