di Roberto Guerra
Soprattutto in Italia (ma non solo) sembra relativamente tranquilla la guerra medica e scientifica al famigerato virus e cosiddette varianti incluse.
Per il prossimo autunno inverno finalmente sembrano scongiurati nuovi lockdown e almeno per alcune categorie a rischio (anziani inclusi) pronta la terza dose, quasi storicamente come per l’influenza dei richiami annuali…
In genere restano a forte rischio quasi solo i sedicenti no vax (.troppi ancora stranamente per 50 60 enni, generazioni sempre storicamente più impegnate socialmente politicamente ma evidentemente troppi di archetipi sessantottini deteriori…., non mi risultano analisi in tal senso pur nel Parolaio continuum italico…)
Ora, dopo già indicazioni da Israele e le altre nazioni più precoci nei vaccini, uno studio di Lancet sembra confermare per la PFIZER (quello più diffuso) la perdita di efficacia sotto il 50% da quello originario dopo due dosi del 90% circa, dopo appena 6 mesi (studio sponsorizzato della stessa Pfizer)!
Anche questa notizia, non banale…, sembra ovattata dai media e l’informazione.
Insomma continua in ogni caso la debole trasparenza che caratterizza tutta l’era del virus… Ci sembra strano, nell’era dei supercomputer e degli algoritmi la non prevedibilità a priori (dopo 9 mesi di uso dei vaccini) di tale scenario dopo appena 6 mesi.
E’ evidente, salvo i creduloni, in ogni caso oltre la relativa e necessaria, fondamentale, efficienza dei vaccini (sperimentali ma con tutti i crismi del metodo scientifico e delle autorizzazioni delle agenzie del farmaco), l’altrettanto ora necessità di rivedere le relazioni tra le multinazionali del farmaco e gli stati e la legge.
Sia per relativa incapacità tecno-conoscitiva che disinformazione fraudolenta delle multinazionali, non imputabile soltanto alla dinamica eccezionale del virus.
Le multinazionali per profitto patologico, non quello realisticamente legittimo (tanti altri indizi, veicolare un messaggio poco trasparente ma mediatico uber alles del vaccino come panacea…, freni probabili per farmaci curativi in questi ultimi tempi comunicati e imminenti in commercio, collusioni tra virologi e persino agenzie del farmaco e le multinazionali! collusioni tra politici e tutta la rete medica, anche istituzionale e persino internazionale, da R. Guerra allo stesso forse Speranza).
Le multinazionali del farmaco, in pratica, vanno controllate per legge dagli stati, entro certi limiti, pur consapevoli delle collusioni stesse innegabili dei vertici stessi politici al potere, dell’utopia stessa possibile di tale svolta, ma il messaggio mediatico e se possibile politico altro non potrà prima o poi essere questo, se realisticamente si vogliono scenari sociali desideranti e una scienza “politica” degna del futuro.