Per un ammontare di 819.273 euro è stata venduta, durante un’asta a New York, la collezione privata di opere figurative realizzate dall’ormai compianta icona della boxe Muhammad Ali, scatti e storie sopravvissute fino ad oggi nelle mani di uno dei suoi collaboratori in campo artistico, Rodney Hilton Brown. Attraverso schizzi e disegni Cassius Clay (nome di battesimo originario e precedente al suo ingresso nella setta afroamericana “islamica militante” Nation of Islam) ha lasciato un ricordo delle proprie idee visionarie sul mondo del pugilato e su grandi temi umanitari quali i diritti civili e la pace nel mondo.
“Vola come una farfalla, pungi come un’ape”
Una particolare raffigurazione, dipinta dal pluricampione del mondo dei pesi massimi, è stata concessa per 129.557 euro: trattasi di una pittura su tela con la bandiera statunitense e la scritta “I love you America”, firmata e datata febbraio 1979. Ma il cimelio di maggior pregio è stata un’opera a pennarello del 1978 intitolata “Sting like a bee” (lett. “Pungi come un’ape”).
È un riferimento alla celebre frase “Float like a butterfly, sting like a bee”, pronunciata da Ali prima del match storico contro Sonny Liston del 1965, realizzata approssimativamente nello stesso periodo in cui avvenivano in Mississipi le riprese della mini serie “Freedom Road”. Nello schizzo il pugile volle raffigurare se stesso trionfatore e con le braccia rivolte verso il cielo, mentre il suo avversario, da terra, si rivolge al direttore di gara gridando: «Arbitro, ha volato come una farfalla e ha punto come un’ape!». Lo stesso arbitro che, fuggendo, via gli risponde: «Sì , se fossi intelligente correresti come me!». Venduto per 366.585 euro, il valore del disegno era stato dapprima stimato tra i 35 e i 52 mila euro dalla casa d’aste Bonhams.
Before Muhammad Ali’s 1964 fight with Sonny Liston, he was asked how he would approach the bout with the world heavyweight champion. Ali responded: “Float like a butterfly, sting like a bee. Your hands can’t hit what your eyes can’t see.” 🦋🐝🥊#MuhammadAli #Boxing #GOAT pic.twitter.com/59MCLfHjOk
— Muhammad Ali (@MuhammadAli) February 8, 2022
“Il pugno fantasma”, un mondo magnifico che non c’è più
A parere degli stessi organizzatori delle compravendite Clay, leggenda della boxe passata alla storia come “il pugno fantasma”, si sarebbe divertito a disegnare, occasionalmente e in maniera anche abbastanza informale, durante vari momenti intimistici della propria vita, traendo probabilmente ispirazione dalla figura del padre, il pittore Cassius Clay Sr.
Uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, morto nel 2016 dopo aver combattuto senza guantoni per ben 32 anni contro il morbo di Parkinson, Muhammad Ali ha comunque lasciato – a qualche facoltoso acquirente – un segno indelebile delle sue vittorie e delle sue cadute che, marchiate su tela o carta che sia, resteranno per sempre i successi e le sconfitte di un mondo magnifico che non c’è più.
“Impossible is just a big word thrown around by small men who find it easier to live in the world they’ve been given than to explore the power they have to change it…" – #MuhammadAli pic.twitter.com/chJzF4Rw0p
— Muhammad Ali (@MuhammadAli) January 27, 2022
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania