Insegnare con passione è un dono eterno all’umanità
di Evelyn Zappimbulso
Per chi ama insegnare, gli occhi degli studenti attenti sono la paga più alta che un docente possa desiderare.
L’insegnamento, un lavoro spesso maltrattato e poco riconosciuto, ha un valore inestimabile.
Quella dell’insegnante è una professione che comporta grandi responsabilità e il suo valore è incalcolabile. Affinché sia davvero così, occorre una buona formazione iniziale e la voglia di essere sempre aggiornati. Non è sufficiente trasmettere il proprio sapere. E’ necessario mediare tra la conoscenza e l’allievo. Un insegnante deve promuovere valori e padroneggiare nuove tecnologie, varie risorse, valutazione, intelligenza emotiva.
Un bravo docente si occupa di ogni singolo allievo. Offre un’educazione inclusiva, è empatico e si concentra più sull’apprendere che sull’insegnare. La parola chiave, dunque, è educazione integrale, ovvero preparare i giovani ad affrontare la vita.
Con le nuove sfide educative, il ruolo dell’insegnante è cambiato. Non si tratta più di trasmettere mera conoscenza, ma di diventare una guida nel processo insegnamento/apprendimento.
La capacità di coordinarsi con gli altri docenti offre grandi vantaggi. Aumentano, ad esempio, le occasioni di apprendimento per gli insegnanti, è possibile la condivisione dei conflitti e la riduzione di stress e superlavoro.
Lavorando in squadra, si acquista parte dell’esperienza e i punti di vista degli altri, si scambiano strategie e modalità. Il reciproco aiuto e la collaborazione aumentano la motivazione e l’entusiasmo verso nuove attività e progetti. I progetti interdisciplinari migliorano la gestione del sapere e l’attenzione della classe, inoltre facilitano il collegamento tra le materie di studio.
“Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto.”
-Aristotele-
Molto più che fare lezione
Un insegnante lavora con il sapere e con le persone. Non è soltanto l’esperto di una materia o qualcuno che sa ascoltare o amare i ragazzi (o ambedue le cose). È piuttosto una figura che si diverte con il proprio lavoro e con i propri alunni, che ha ancora obiettivi personali da raggiungere. Come diceva Aristotele, non basta trasmettere conoscenza. È possibile insegnare e amare gli studenti al tempo stesso.
Insegnare una materia è più che dominarne i contenuti; è cruciale che questo contenuto abbia un significato. Al contempo esistono altri aspetti importanti come definire funzioni, delimitare responsabilità, discutere e negoziare le modalità di lavoro e di valutazione. E poi, trasmettere valori, stimolare la creatività, il pensiero critico, la collaborazione.
“Molti forse pensano che essere insegnanti non sia un lavoro socialmente rilevante perché la nostra società attribuisce valore solo al potere e al denaro. Mi sento erede di trenta secoli di cultura e responsabile del fatto che i miei allievi assimilino le nostre migliori conquiste e traggano le conseguenze dai nostri peggiori fallimenti”
-J. M. Esteve-
Un insegnante che affronta il proprio lavoro con passione instaura sempre con l’allievo un rapporto che va ben oltre l’aula. È piuttosto una relazione di reciproco aiuto e stima. Si deve permettere all’allievo di apprendere e di superare i propri limiti, non si deve solo puntare al voto.
Insegnare significa lasciare un segno nella vita di qualcuno, per sempre. La forza di un maestro è trasformatrice quando crede in ciò che fa. La scuola ha senza dubbio il potere di trasformare la società.
Gli insegnanti di oggi usano nuovi metodi per favorire l’apprendimento attivo e collaborativo, lavorano sulla creatività e sulla scoperta. Scommettono sullo sviluppo delle abilità necessarie per inserirsi e muoversi nella società di oggi.
Hanno passione per l’insegnamento e sono professionisti motivati. Sanno che essere sempre aggiornati permette di svolgere al meglio il proprio lavoro. Amano la scelta di vita che hanno fatto, ma soprattutto amano lavorare con gli esseri umani.
Insegnare con passione è un dono eterno all’umanità.
Evelyn Zappimbulso
Vice Direttore Corrierepl.it
Redazione Corriere di Puglia e Lucania