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I resti di una villa romana rischiano di essere persi per il passaggio della ferrovia

L’area archeologica si trova tra i territori di Assoro ed Agira, nell’Ennese, e secondo il progetto ferroviario dovrebbe essere interessata dall’imbocco di una galleria.

Rischiano di andare distrutti i resti di una villa romana risalente all’età imperiale, a poca distanza da quella del Casale di piazza Armerina, nota in tutto il mondo per i suoi mosaici. Lo scorso luglio era stata SiciliAntica a lanciare l’allarme per il sito archeologico di contrada Cuticchi ad Assoro, nell’Ennese, che ricade sul tracciato del raddoppio ferroviario della linea “Dittaino – Catenanuova”.

L’area archeologica che sorge tra i territori di Assoro ed Agira era stata segnalata da SiciliAntica alla Soprintendenza di Enna nel 2008. I sopralluoghi effettuati avevano confermato la presenza di resti che apparterrebbero ad una villa romana databile tra il I ed il II secolo d. C..

Durante gli scavi preliminari del raddoppio ferroviario, disposti dalla soprintendenza, sono emerse conferme sulla presenza di resti importanti per estensione e materiali. Nel progetto originario del raddoppio ferroviario la tratta non ricadeva nell’area archeologica, ma secondo la denuncia dell’associazione durante le operazioni di tracciamento sarebbe stato modificato il percorso che adesso prevede sull’area archeologica una trincea di imbocco galleria.

“Vi sono evidenze archeologiche, l’area di frammenti è molto estesa e si sta cercando di convincere Italfer a fare indagni piu estese”, spiega all’AGI la vicepresidente dell’Associazione Siciliantica, Simona Modeo. “La Sovrintendenza di Enna è già intervenuta – aggiunge – e ha chiarito alla ditta che deve fare un saggio più esteso, ma la politica, il governo regionale, stanno facendo pressioni affinchè i lavori vadano avanti”.  Sulla vicenda è intervenuta la deputata all’Ars Luisa Lantieri. “In relazione alla possibile distruzione del sito archeologico di contrada Cuticchi , nei pressi di Assoro, nel quale insiste una villa romana, ho presentato un’interrogazione al fine di sensibilizzare il governo regionale, le  forze politiche e l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare un bene culturale che – ha dichiarato Lantieri – se confermate tutte le ipotesi di studio, rappresenta un’importante scoperta da tutelare. Va anche chiarito per quale motivo è stato modificato il tracciato originale che non interessava il sito archeologico”. Sull’area, ad oggi, non sono state condotte campagne di scavi.

AGI

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

 

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