Il Comune di Pulsano adotta il piano di eliminazione delle barriere architettoniche senza coinvolgere la consulta dei disabili.
Si tratta di una delle proposte avanzate nel 2017 dal Consigliere comunale di opposizione Angelo Di Lena presa parzialmente in considerazione .
Parzialmente soddisfatto il consigliere Di Lena che già nel 2017 ne avanzò la proposta , con la differenza che lui auspicava ad un coinvolgimento con la consulta dei disabili, ad oggi non costituita, nonostante una sua mozione approvata anche dalla maggioranza.
Di Lena, dopo aver letto la delibera di giunta dell’11 ottobre 2021 non si accontenta delle 5.000,00 € di contentino della Regione Puglia destinate a Pulsano per redigere il piano della barriere architettoniche tramite un tecnico, ma dal suo punto di vista occorreva, alla base, coinvolgere le associazioni del territorio attraverso la consultata del disabili, per poi dare spunti al tecnico ; e invece purtroppo , si è scelto di optare per un avviso pubblico ( poco pubblicizzato ) , per dare la possibilità ai cittadini di fare osservazioni e questionari , ma , il tutto è avvenuto a piatto già servito , e con una operazione di finto confronto istituzionale , che avverrà in 3^commissione , e tra l’altro , senza far passare tale provvediamo dalla 4^commissione servizi sociali presieduta da Di Lena ( vero attore del progetto che si batte da anni per disabili ).
Insomma su questo tema così importante , visto che le barriere architettonica sono tutti gli elementi costruttivi che impediscono o limitano gli spostamenti o la fruizione di servizi alle persone disabili permanenti o a quelle con limitata capacità motoria o sensoriale bisognava avere maggiore sensibilità, ed è per questo che serviva programmazione ed una analisi seria.
Quando parliamo di barriere architettoniche noi di solito pensiamo ad accessi, ingressi, porte, pavimenti particolari, servizi igienici, ascensori.
Ma esistono anche innumerevoli casi di barriere meno evidenti, come altezze di vari elementi non fruibili per coloro i quali presentano un handicap motorio o fisico, parapetti che impediscono la visibilità a una persona in carrozzella o di bassa statura, banconi troppo alti, sentieri e strade dissestate o non asfaltate e, per i non vedenti, semafori privi di segnalatore acustico e oggetti in cui si può andare a sbattere, in quanto non rilevabili col bastone bianco.
Dobbiamo imparare a vedere il problema in maniera molto più approfondita e seria considerando tutte le possibili variabili.
Spesso si dimentica di considerare che esistono anche disabilità ‘temporanee’: una gamba o un braccio ingessato, una gravidanza.
Anche queste vanno tenute in conto quando si pensa ad uno spazio pubblico.
A volte anche una porta stretta, una pendenza eccessiva, uno spazio ridotto in una sala di attesa fanno la differenze.
Per non parlare delle c.d. barriere “virtuali”, come siti internet non conformi agli standard di accessibilità.
Un paese, per definirsi civile necessità di un confronto fra tutte le parti sociali anche perché la disabilità è una questione etica, non politica – conclude il presidente della 4^commissione servizi sociali del comune di Pulsano-.