L’Associazione Legacoop è una delle associazioni italiane più anziane che nasce circa 150 anni fa con l’obiettivo di dare protagonismo alle persone attraverso lo strumento imprenditoriale.
di Francesca Leoci e Rosa Porro
Carmelo Rollo – Presidente di Legacoop Puglia – sottolinea che l’Associazione fu la risposta del bisogno delle persone di un cambiamento a livello imprenditoriale, aggregando competenze per co-progettare delle realtà in cui non c’è solo il proprietario ma bensì tanti imprenditori con l’obiettivo comune di far crescere l’impresa e le persone che partecipano.
“Da soli non c’è storia”!
Oggi quell’idea progettuale è ancora valida, e il sistema cooperativo è uno dei più raccontati da economisti e politici.
Dal presupposto “Da soli non c’è storia” si definisce la necessità di unire più forze cooperative su cui nasce l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Con la fusione delle competenze presenti all’interno delle organizzazioni dando insieme un valore aggiunto finalizzato alla costruzione di un’associazione unica e unitaria di rappresentanza, dal 27 gennaio 2011 Legacoop si vede affiancata da AGCI e Confcooperative. Le tre centrali associano 43.000 imprese che rappresentano oltre il 90% del mondo cooperativo italiano per persone occupate (1.200.000), soci (oltre 12 milioni) e fatturato realizzato (140 miliardi di euro).
Al fianco di Legacoop ci sono fondamentalmente persone, partner imprenditoriali da un lato e sindacali dall’altro con cui ci si impegna a dare dignità ai lavoratori nelle proprie imprese.
“Ad oggi i risultati raggiunti posso dire che sono ottimi, dal momento che conosciamo la base sociale delle nostre imprese e quindi le dinamiche all’interno di esse” afferma Rollo.
“Quella avuta in Puglia fino ad oggi è un’esperienza positiva, ma in questa ci sono forme di cooperazione falsa che cerchiamo di combattere in quanto siano una concorrenza sleale per il sistema imprenditoriale”. Le false imprese rappresentano un nemico da sconfiggere, nate nel momento in cui si mettono in campo servizi senza risorse.
Innovazione e digitalizzazione
L’Associazione Legacoop mira all’unione di varie competenze che possano dare un valore aggiunto all’impresa nel suo complesso. C’è da dire però che la ricerca e le innovazioni tecnologiche mutano col tempo il modo di approcciare su alcuni ambiti del mondo professionale, se non quasi in tutti. In un processo di digitalizzazione spinto, nasce il timore di non avere figure professionali totalmente formate su questo aspetto, dunque uno dei profili su cui si pone particolare attenzione sono quelli all’interno della digitalizzazione.
“Dal momento che uno dei nostri valori è quello di non lasciare nessuno indietro, oggi sarebbe necessario che ognuno venga messo nelle condizioni di avere un minimo di formazione per provare a concepire un’idea diversa di vita attraverso processi di digitalizzazione e per non rischiare di non venire esclusi o restare fermi.”
Sostenibilità ambientale
Le azioni di sensibilizzazione riguardanti la sostenibilità ambientale sono cresciute notevolmente attraverso manifestazioni, dibattiti e discussioni di vario genere. A ciò, sarebbe bene far seguire azioni di concreto cambiamento per far sì che le parole divulgate diventino fatti reali tali da porre un miglioramento sull’impatto ambientale.
Legacoop 10 anni fa ha iniziato ad imporre circa 53 “case dell’acqua” nel Salento, con un sistema incentrato all’utilizzo esclusivo delle bottiglie di vetro che ha fruttato come risultato un buon risparmio di bottiglie di plastica e quindi diminuzione dell’inquinamento. Inoltre, l’Associazione ha la fortuna di condividere molti progetti di cooperative con università ed enti di ricerca privati che pongono l’attenzione sul rispetto delle risorse idriche sul territorio nel settore dell’agricoltura.
Come Legacoop affronterà questo ecosistema imprenditoriale e sociale che il Covid sta lasciando?
“Il modo più semplice è ASCOLTARE il territorio e le persone, perché senza ascolto rischiano di non ricevere le risposte che si aspettano. Solo ascoltando il bisogno si può fare sintesi di esso provando a concretizzare delle vere soluzioni ai problemi della popolazione. Il Covid ci ha insegnato che non ci può essere soluzione se non c’è soluzione, con una costante presenza sull’attività.”