Il Governo australiano fa retromarcia sull’ipotesi di introdurre l’obbligatorietà del “vaccino” anti Co.Vi.d-19 per disputare i match dell’Australian Open di tennis.
Il New York Times “sbatte in prima pagina” su Twitter la WTA
La conferma arriva da un prezioso documento di cui sarebbe venuto in possesso Ben Rothenberg, cronista sportivo del New York Times: trattasi di una mail della Women’s Tennis Association (WTA), resa pubblica su Twitter dallo stesso giornalista ma inizialmente diretta solo agli organizzatori della sezione femminile del torneo, secondo la quale il comitato responsabile delle autorizzazioni per le giocatrici (Tennis Australia) avrebbe ritirato la richiesta di esibire un certificato vaccinale per poter procedere con l’iscrizione delle atlete.
Ben Rothenberg once penned a New York Times article describing Serena's body shape in detail and directly comparing her to other WTA women. Worth keeping in mind when he next implies that tennis fans who enjoy Bo5 are feeding into ingrained toxic masculinity within our sport. pic.twitter.com/Na8h0sXmNE
— Scott Barclay (@BarclayCard18) July 15, 2020
Servizio a Djokovic
Questo cambio di posizione si ripercuoterebbe anche nella sottoscrizione dei concorrenti del comparto maschile, rilanciando nella competizione il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic. Il serbo, infatti, era stato molto chiaro sinora: la propria racchetta all’Open sarebbe stata in forse fino all’ultimo momento e, probabilmente, negata qualora messo alle strette e/o ricattato di iniezione. Il campione dell’ATP, tra l’altro, non ha mai dichiarato alla stampa la propria condizione vaccinale, ritenendola (come è giusto che sia) argomento sensibile e personale. Con le recenti decisioni dell’organizzazione australiana, invece, non ci sarebbe più alcun motivo per limitare al tennista la difesa del titolo sul cemento del Melbourne Park a gennaio.
Gli Australian Open sono riservati ai tennisti vaccinati, e il numero uno al mondo Djokovic annuncia che probabilmente non parteciperà 🎾 #djokovic #australianopen
Leggi il post 🔽https://t.co/XXVlYp10L0 pic.twitter.com/LQ2YzsGXm4— Visione TV (@VisioneTv) October 19, 2021
Let per “ScoMo” ed ace del serbo
Se parlassimo un tecnicismo arcaico definiremmo il game di Djokovic come un palese “schiaffo palla” al portafoglio del primo ministro oceanico Scott Morrison (detto “ScoMo”), “uomo del carbone” favorevole ad una transizione ecologica che non richieda però l’abbattimento dei gas serra delle centrali nazionali, personaggio di spicco del Partito Liberale dell’Australia (capofila nel promuovere tre mesi di lockdown totale) nonché democratico orgogliosissimo della propria campagna vaccinale con restrizioni serrate, di cui si vanta spesso a colloquio con Biden e Pelosi.
🇦🇺 I giocatori di tennis non vaccinati potranno entrare nel paese per l'Australian Open a gennaio. Un'inversione a U che è arrivata a seguito del rifiuto di sottoporsi a vaccinazione. Novak Djokovic 1 Dan Andrews 0https://t.co/DEggcUBSQ8 pic.twitter.com/PNyMBeiqiL
— 🅰🅲🆃🅰🆁🆄🆂 🍊 🇷🇺 (@actarus1070) October 25, 2021
«La completa libertà di movimento» si paga
Tuttavia “Nole” non ha ancora vinto il set: per l’iscrizione all’Open di atleti/e non vaccinati/e resta il requisito del completamento di 14 giorni di quarantena preventiva in hotel, seppur non tutti i vertici governativi sembrano accontentarsi soltanto di questo. L’e-mail della WTA ammonisce inoltre le partecipanti non sottoposte al medicinale sperimetrale, specificando che le stesse non potranno godere della «completa libertà di movimento» ma che dovranno sottoporsi, previo il monitoraggio delle due settimane, anche a numerosi test diagnostici effettuati con regolarità.
Sarà tie-break?
Niente Australian Open. Se lo Stato di Victoria nn gli rilascerà permesso di ingresso xché nn vaccinato, #Djokovic , n 1 al mondo, ha dichiarato che nn parteciperà all’evento (che perderà così di importanza). Grande Nole.
L’idiozia dei governanti è più dannosa del Covid stesso. pic.twitter.com/7XVKAvkzdT— Axe 🔆 (@AxiaFel) October 23, 2021
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania