Gli ultimi dieci anni sono stati uno spartiacque per la città di Taranto, smossa dal bastone di Monicelli in città vecchia, sbattuto più volte e con forza per terra contro l’ignavia e l’abbandono e dopo, molto dopo, i cortei contro il mostro d’acciaio.
La città vecchia dà segnali di rinascita, con le tante eccellenze che si allargano nel plasma urbano e sono quelle che Tiziana Grassi ha voluto raccogliere nella sua opera.
Grande successo e ammirazione a Pulsano, tra docenti e ragazzi dell’Istituto alberghiero, per la scrittrice tarantina che dopo i trascorsi in Rai internazional ha deciso di tornare nella sua Taranto.
TARANTO ALL’APPUNTAMENTO CON IL FUTURO – In colloquio con la città sui traccianti del mare.
Il suo libro di 700 pagine, che abbiamo celebrato in un altro articolo, racconta centinaia di esperienze in positivo avviate da coraggiosi che stanno cambiando il colto della nostra città.
Personalmente credo, ne parlavo con Tiziana ieri mattina, che il suo libro sdogana e mette fuori alla porta e definitivamente l’apatia secolare dei tarantini indifferenti, quelli del “ce me ne futte a me”.
Un libro testimonial, che porta alla rinascita, una sorta di cuneo che squarcia le tenebre grigie e insopportabili dei fumi, per parlare di altro, della tenacia individuale e collettiva, che spinge in tutt’altra direzione.
Con Tiziana siamo sulla stessa lunghezza d’onda, abbiamo sempre esaltato questo spirito d’iniziativa, ragazzo che da garzone che diventa imprenditore, l’operaio Ilva licenziato per futili motivi che apre una torrefazione passando dal fumo dell’acciaieria al profumo di caffè e ne potrei fare tanti ancora.
Questo è il giornalismo che ci piace fare e ascoltare, Tiziana Grassi senza mezzi termini punta il dito contro una “vera patologia del giornalismo che, per fare audience segue le tre S, sangue, sesso, soldi”.
Del resto, a iniziare dal circo mediatico di Avetrana, in questi dieci anni dove siamo arrivati? Ad un continuo propinare di notizie che nulla hanno a che fare con il bello.
Dov’è allora la funzione educativa dell’informazione, quella che segue la stragrande massa di notizie in positivo, i mille colori del volontariato, dell’impresa sociale, dei migranti non visti come clandestini, ma come esseri umani?
Per Tiziana raccontare questo, cercando le fonti e creando il mosaico, è dovere morale.
Ieri mattina si diceva, il convitato di pietra era il siderurgico, perché le testimonianze sono state altre, la stessa scuola di Pulsano, celebrata dal Sindaco, Ing. Lupoli e dall’assessore Marika Mandorino, come fiore all’occhiello della comunità.
Luca Pellicoro, responsabile A.S.D., spiega ai ragazzi come, seguendo una passione e facendo rete, si diventa imprenditori del mare, con la sua società sportiva subacquea fa formazione e organizza escursioni.
Un altro giovane imprenditore, Vincenzo Fanelli, parla della riapertura della Centrale del Latte di Taranto, dopo le vicissitudini passate, non ultima la gestione Parmalat, “ultimo pezzo del food” tarantino.
Qui l’innovazione punta sul prodotto fresco di qualità assunto dalle “mucche felici”, un latte che proviene dal “benessere animale” poiché se la mucca è serena non si ammala, non ha bisogno di medicine e il suo latte sarà ottimo.
Per concludere mi sento di dire che questa giornata è stata una lezione di spinta alla imprenditoria per questi ragazzi dell’alberghiero che nel loro territorio potranno realizzare i loro sogni e come dice la nostra amica Tiziana BUON VENTO RAGAZZI.