Principale Arte, Cultura & Società La Città Vecchia di Taranto candidata a patrimonio Unesco

La Città Vecchia di Taranto candidata a patrimonio Unesco

In futuro, speriamo non eccessivamente lontano, la Città vecchia di Taranto potrebbe diventare patrimonio mondiale culturale dell’Unesco, affiancandosi, in Puglia, a Castel del Monte e ad Alberobello. La candidatura è già stata inoltrata al vaglio degli organi istruttori della commissione italiana dell’importante istituzione, primo passo di un lungo iter che si auspica abbia esito positivo.

Ne è stato riferito stamattina al Castello Aragonese dall’associazione di promozione sociale “Taranto patrimonio nel mondo”, costituita a tal scopo nello scorso febbraio. D’eccezione il parterre che ha accolto l’annuncio, fra cui Cosimo Borraccino, consigliere particolare del presidente della Regione Michele Emiliano, Sergio Prete, presidente dell’Autorità Portuale, Roberto Settembrini, segretario del medesimo organismo, Riccardo Pagano, direttore del dipartimento jonico dell’Università di Bari, Alberto Mosca, vice presidente di Confcommercio, Pietro Vito Chirulli, commissario straordinario di Confindustria, Tiziano Latorre per l’Ordine degli Architetti e il comandante Sergio Lamanna, in rappresentanza dell’ammiraglio Salvatore Vitiello. Presentato dal responsabile della comunicazione dell’associazione Matteo Dusconi (che ha coordinato gli interventi), il comandante Lamanna ha ribadito il pieno appoggio della Marina Militare a tale richiesta in favore della Città vecchia, con il suo grande patrimonio di tradizioni e mestieri legati al mare e la sua particolare conformazione urbanistica ed architettonica, che ha i suoi punti di forza nelle chiese, nel ponte girevole (originariamente, ha ricordato, intitolato a Umberto Cataldo, dai nomi del sovrano e del santo patrono di Taranto), nel Castello Aragonese, vero agora culturale cittadino e che ispirò a Dumas il celebre romanzo “Il Conte di Montecristo”, valorizzato negli ultimi anni grazie all’ammiraglio Ricci, e nel canale navigabile, spettacolare teatro del passaggio di innumerevoli mezzi navali. Tale esposizione è stata poi avvalorata dalla proiezione di un suggestivo video girato dal giovane Moreno Rossetti Junior, sottolineato dalle musiche del grande Paisiello. La proposta di candidare la Città vecchia a patrimonio dell’Unesco, ha poi spiegato Michele Rossetti, presidente dell’associazione, trova conferma nei pareri entusiasti raccolti fra gli innumerevoli turisti che ogni anno si inoltrano fra i vicoli e ancor più la scorsa estate in occasione del SailGp. Ma è tutta Taranto, ha concluso Rossetti, che merita di salire alla ribalta mondiale per tutte le sue attrattive, come la concattedrale, i giardini dell’ospedale della Marina Militare e, soprattutto, il suo mare. Annunciando la campagna di tesseramento aperta a tutti i tarantini che vorranno sostenere l’iniziativa, il segretario dell’associazione Valerio Lupo ha ribadito che l’obiettivo prefisso non è poi così irraggiungibile, considerata la fama di città turistica che Taranto va sempre più consolidando, confermata anche dai pareri entusiasti di quanti, numerosi, vi sono giunti dalla passata primavera fino alla settimana scorsa con le navi da crociera. Una volta però raggiunta tale finalità, ciò costituirà per ogni tarantino un serio impegno a custodire e valorizzare ancor maggiormente questo importante patrimonio culturale.

Molto interessante l’esposizione dell’archeologa Silvia De Vitis, la quale ha parlato degli innumerevoli studi da lei condotti sulla Città vecchia attraverso le campagne di scavi, i cui rinvenimenti narrano la vita degli abitanti nel corso dei secoli. Importanti, fra le altre, le scoperte fatte nella vasta area archeologica di largo San Martino, nel sottosuolo del Castello Aragonese, dove son venuti alla luce addirittura antichi giocattoli, e negli ipogei. Infine, la relatrice ha fermamente invitato a non mutare assolutamente il toponimo di Città Vecchia, in uso da generazioni, che non va inteso in senso dispregiativo e che è comune in tanti altri comuni.

Ha così concluso la serie di interventi il vice presidente dell’associazione, Dario Lupo: “La Città vecchia di Taranto quale patrimonio mondiale culturale dell’Unesco possa costituire non tanto il traguardo di un lungo iter quanto un testimone da consegnare alle nuove generazioni perché s’impegnino ad amarla e a valorizzarla con maggiore lena ed entusiasmo. E già oggi ne constatiamo i primi segnali, riscontrabili anche nelle numerose adesioni finora pervenute all’associazione”.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.