Il titolo è d’obbligo, lo dice la legge, il Testo Unico degli Enti Locali all’articolo 141 annovera fra le motivazioni di scioglimento di un Consiglio Comunale la «cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco».
Il fatto sarebbe accaduto questa notte, con l’invio di pec da parte di 17 consiglieri, otto di maggioranza e 9 di di opposizione, ovvero la metà del consiglio più uno.
Congiura di Palazzo? Recrudescenza di malumori presenti da tempo? La nostra cronaca si ferma qui.
Abbiamo sentito al telefono Giampaolo Vietri di Fratelli d’Italia che conferma il fatto: “Ora tocca al Prefetto stabilire lo scioglimento, per quanto ci riguarda il nostro motivo è legato all’arroganza del Sindaco che non accetta alcun dialogo con l’opposizione, che si limita a regalie a chi vuole, con progetto di Rd fallimentare che è costata 20 milioni di euro con isole ingegnerizzate tutte rotte e si potrebbe continuare”.
Il termine di congiura di Palazzo è legato ad un comunicato di Articolo Uno firmato da Massimo Serio e Borraccino che sintetizziamo: “I cittadini sanno che Melucci ha ben governato e questa sarà una brutta esperienza e torneremo più forti di prima”.
L’obiettivo di Articolo Uno è legato alla riconferma di Melucci.
Ora ci aspettiamo le notizie istituzionali ed ovviamente le reazioni su un fatto che ancora non compare in agenzia.