La vicenda del Comune di Taranto ha il sapore della non politica, crea sconcerto in città, in un momento che è spartiacque tra i tempi pandemici, i progetti in corso e la voglia di ripresa.
In un comunicato il primo cittadino Rinaldo Melucci accusa il colpo e rilancia la palla e senza mezzi termini:
“La caduta del Consiglio comunale non è un fulmine a ciel sereno, sono mesi e addirittura anni che un manipolo di persone ricatta l’amministrazione e frena lo sviluppo della città, percependo nel contempo lauti stipendi in qualità di assessori, presidenti di partecipate o altro”.
Chiara e inequivocabile espressione di accusa del sindaco, poche ore dopo le dimissioni irrevocabili di 17 consiglieri comunali che hanno determinato, di fatto, lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Melucci nel suo comunicato indica in modo preciso i responsabili del fatto e si rivolge alla sua maggioranza.
Questo perché i nove consiglieri di opposizione, che peraltro dovrebbero essere anche responsabili verso la città, non sono accusabili in prima battuta.
Ecco i nomi di coloro che Melucci ritiene maggiormente imputabili della caduta dell’amministrazione comunale:
“Quella sfiducia è un atto contro tutto quello che è avvenuto di positivo in questo mandato, contro l’operato di tutta la giunta comunale. Perciò, oggi, almeno per dignità, l’assessore Deborah Cinquepalmi, cugina di Walter Musillo, responsabile del gruppo Idea Indipendente, l’assessore Simona Suma e il presidente Francesco D’Errico, entrambi in quota ai consiglieri comunali Carmen Casula e Massimiliano Stellato, del gruppo di Puglia Popolare, già in maggioranza con il centrosinistra nel consiglio regionale, l’assessore Gabriella Ficocelli e il componente del cda Claudio Stola, entrambi in quota ai consiglieri comunali Salvatore Brisci e Salvatore Ranieri, che per ultimi hanno tradito la maggioranza di Palazzo di Città, dovrebbero semplicemente dimettersi, senza ricavare altri vantaggi ai danni della comunità da qui alle elezioni amministrative”.
e arrivo’ finalmente il giorno che taranto e i tarantini si liberarono dell’ inutile sindaco rinaldo melucci….dove lo stesso pur di rimanere attaccato alla poltrona di palazzo di citta’ continuava imperterrito ha nominare nuovi assessori ( infedeli seguaci di at/6 per cito ) e nuovi dirigenti da una non meglio identificata residenza abitativa ( incurante delle geniali professionalita’ interne allo stesso comune di taranto ) riducendo l’ intera macchina amministrativa comunale in un autentico mercato delle vacche grasse sia per gente interna che per gente esterna…e inutile dire che dietro questa nefasta soluzione politica ce’ sempre la mano dell’ onnopotente governatore emiliano….si e tenuto melucci fin quando gli e fatto comodo….poi quando gli sono pervenute pericolose informative giudiziarie da una non meglio specificata procura italiana…se ne’ immediatamente liberato…..che poi melucci rimane sempre il candidato del p.d. ha crederci ce’ solo e solamente lui….. nella sinistra pugliese c’e’ gente piu’ seria e piu’ preparata del sindaco burratino/tarantino….dopo 15 anni di governo assoluto e di gestione autoritaria imposto in maniera continua e serrata dai nuovi comunisti combattenti per taranto consacrata dal duo STEFANO/MELUCCI…. ( brave persone )…. sopratutto per i magistrati della procura penale di taranto…in 15 anni a livello investigativo e processuale il nulla di nulla…evidentemente la mangiatoia era lucrosa e gustosa…anche per loro…. arriva finalmente in citta’ una ventata di aria nuova…non dico di aria fresca in quanto rimane da risolvere il grosso problema dell’ ilva di taranto…comunque a candidarsi nella primavera del 2021 ci sono degli ottimi elementi… ( antonello de gennaro…luigi abbate…franco vitanza…tutte persone conosciute e rispettate in citta’ )…adesso tocca al prefetto di taranto impostare…. la legalita’ politica e ripristinare la serieta’ amministrativa… in quanto taranto necessita di cambiare in maniera totale…. volto popolare e pagina gestionale.
FIRMATO de leonardis gianfranco