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Energia – Le bugie sul Nucleare

Le falsità, le stupidaggini, le bugie sul nucleare ascoltate sulla rete 1 da Vespa, ieri sera, credo non abbiano uguali in tutto il mondo.

Sono convinto che questo revival di nucleare inesistente, come quello di IV Generazione sia rilanciato da potenti lobby d’oltralpe

I quali usano ignoranti politici adusi alla malleveria, per scroccare finanziamenti a completamento della ricerca su futuribili nuovi reattori.

Le bugie: paghiamo caro l’elettricità perché gran parte la produciamo con il gas e non abbiamo centrali nucleari

Il costo elevato della energia dipende da quattro cause:

1) dal sistema di formazione del prezzo della energia elettrica nella borsa elettrica, detto anche “sistema del prezzo marginale”.

Questo modo comporta che l’energia elettrica offerta non viene pagata in base al singolo prezzo richiesto da ogni produttore, ma in base al prezzo più alto offerto tra i produttori.

Con il risultato di consentire loro grossi extra-profitti e un prezzo finale per i consumatori più alto elevato;

2) I cosiddetti “oneri generali di sistema”, che pesano per un altro 18% sulle bollette elettriche e che servono a pagare lo smantellamento delle 4 vecchie centrali nucleari italiane (ultimi 10 anni quasi 1,9 miliardi ).

3) L’inadeguatezza della rete elettrica nazionale sia, in alta, che media e bassa tensione.

La rete di trasporto e di distribuzione è stata progettata in gran parte nel secolo scorso, gli anni del monopolio, e realizzata principalmente come monodirezionale e quindi passiva.

(“Il nucleare, l’emotività e l’ideologia | QualEnergia.it”)

Le odierne esigenze sono invece di sviluppare reti di trasmissione attive-

Cioè in grado di accogliere e smistare efficientemente anche i l’elettricità provenienti dai tanti piccoli e medi impianti (la cosiddetta generazione distribuita).

Nel Sud Italia e nelle Isole poi, la rete di trasmissione è particolarmente insufficiente e congestionata, con il risultato che l’energia elettrica raggiunge prezzi molto elevati.

Legittimo sostenere che una quota della tariffa elettrica è imputabile alla inadeguatezza della rete elettrica italiana.

4). Quasi il 20% della bolletta elettrica se ne va in tasse e IVA;

5) il 40% della elettricità è generata usando metano il cui prezzo è aumentato a causa dell’aumento della domanda internazionale dopo la pandemia.

Inoltre la forte domanda di gas naturale liquefatto in Asia, che ha attirato a sé carichi che altrimenti si sarebbero diretti in Europa.

Altre due bugie riguardano la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e “siamo accerchiati da centrali nucleari “.

Un argomento forte per convincere l’adozione del nucleare

Eviteremmo i rischi legati al petrolio arabo e al gas russo.

Utile e opportuno osservare che su un fabbisogno mondiale annuo di circa 70.000 tonnellate di uranio, solo 20.000 tonnellate, provengono da paesi cosiddetti stabili, quali Australia, Canada, USA.

Circa 20.000 tonnellate arrivano da Kazakhstan, Russia, Niger, Namibia e Uzbekistan e le residue 30.000 tonnellate necessarie a equilibrare il fabbisogno dei reattori nucleari provengono dagli arsenali militari in smantellamento, per lo più ex Sovietici.

La caccia all’uranio è esclusiva dei Capi di Stato

I francesi si sono rassicurati anni fa i diritti di esplorazione e di sfruttamento di tutti i giacimenti di uranio della Repubblica del Congo.

Lo stesso è avvenuto con il Niger con lo sfruttamento del grandissimo giacimento di Imouraren, destinato a diventare una delle maggiori miniere di uranio del mondo.

Infine, da osservare, che l’uranio usato nei reattori ammonta a meno dell1% e in esaurimento nei prossimi 50 anni.

L’argomento che siamo accerchiati da centrali nucleari: “se succede un incidente in Francia o in Svizzera, ne saremo coinvolti anche noi”. Questo è vero.

Oltretutto il parco francese è piuttosto vecchiotto e gli incidenti minori con fuoriuscite di materiale radioattivo sono frequenti.

Vogliono comunque prorogarne la vita fino a 50 anni. Entro un raggio di 200 Km dalla frontiera ci sono 12 centrali nucleari per un totale di 26 reattori.

Tutto questo non giustifica il “mal comune mezzo gaudio”. Cioè facciamo anche noi le centrali nucleari, così se c’è un incidente almeno è colpa nostra.

Ricordiamo gli incidenti all’impianto di Tricastin e lo scandalo, dei 300 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi sparpagliati discretamente nelle campagne, in prossimità di villaggi, usati per costruire strade, case, parcheggi

Lo scorso anno l’allora ministro dell’Ambiente Costa inviò una nota alle autorità francesi, per chiedere “il coinvolgimento del nostro Paese, in relazione all’ipotesi di estensione della licenza dei reattori nucleari che si trovano in prossimità dei nostri confini”.

Tradotto proroga della vita dei reattori da 40 a 50 anni!

 I francesi se ne sono fregati stracciando le convenzioni europee Espoo e Aarhus, che prevedono una nuova valutazione di impatto ambientale e la partecipazione al procedimento dei paesi confinanti.

Un anno fa Greenpeace ha depositato presso il Consiglio di Stato di Parigi un ricorso contro l’Autorità di Sicurezza Nucleare (Asn) per ottenere una valutazione ambientale sulla proroga della durata di vita delle centrali nucleari francesi.

Valutazione ambientale di impatto come deciso dalla Corte di Giustizia UE per i rettori del Belgio.

Riparleremo del nucleare francese e del nucleare sul quale confidare se sarà mai realizzato: il nucleare da fusione dove, per esempio, ENI è presente in SPARC insieme al MIT di Boston per un prototipo sulla fusione a confinamento magnetico.

Erasmo Venosi

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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