L’arte medica, che scienza non è ma che su 16 e più scienze si fonda (tra tutte Anatomia, Biologia, Citologia, Famacologia, Statistica ecc.), avanza di continuo sperimentando elementi, esaminando i risultati delle prove e comprovando in essi la certezza matematica a posteriori per poi, successivamente, certificare le stesse evidenze. Un traguardo tagliato in questi giorni in tal senso è Lorlatinib, il nuovo farmaco per la cura contro i tumori polmonari.
Lorlatinib: cos’è, come funziona e per chi
Lorlatinib funzionerebbe come inibitore della Tirosin Chinasi (TKI) e agirebbe ai livelli della corteccia cerebrale, “bucando” la barriera ematoencefalica. Etichettato come farmaco di “terza generazione” nella lotta al cancro nei polmoni, in contrapposizione ai trattamenti di prima e di seconda utilizzati sinora, si è rivelato recentemente molto promettente. In particolare Lorlatinib sarebbe indicato prettamente su pazienti in età adulta con una specifica tipologia di tumore polmonare – quello “non a piccole cellule ALK positivo in stadio avanzato” (cfr. ANSA Salute&Benessere del 29 novembre 2021) – e, per facilitare la cura di tali pazienti che hanno già tentato i “rimedi di prima linea” senza ottenere risultati gratificanti, si è stabilito di farlo approvare come trattamento rimborsabile dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale).
The CROWN study showed lorlatinib as a treatment for patients with untreated, ALK-positive #NSCLC . Find out more in this plain language summary from @FutureOncol_FSG 📖 https://t.co/gxVhw9wF9O #LCAM #lcsm #lungcancerawarenessmonth pic.twitter.com/z5LBZEKLle
— Oncology Central (@OncologyCentral) November 25, 2021
Parola agli esperti: le dichiarazioni di Novello, ordinario in Oncologia Medica a Torino
Il mondo scientifico accoglie con soddisfazione l’arrivo di Lorlatinib. Tra le voci più autorevoli spicca la Dott.ssa Silvia Novello, professore ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino nonché presidente di Walce Onlus, che ha così commentato il risultato medico-scientifico raggiunto: «Negli ultimi venti anni tante sono le acquisizioni scientifiche e i progressi della ricerca nella diagnostica e nella terapia del tumore polmonare non a piccole cellule con l’identificazione di nuovi target d’azione e farmaci specifici. Nonostante questo c’è ancora un forte bisogno di soluzioni, soprattutto per affrontare in modo efficace la malattia al momento della progressione ed in particolare quando questa interessi il comparto cerebrale».
La sfida contro i tumori polmonari ha un’arma in più
Il cancro nei polmoni è oggi una delle piaghe più frequenti in Italia: la neoplasia, causa del maggior numero di morti se paragonato a qualunque altra tipologia tumorale, è al terzo posto tra quelle che colpiscono i soggetti maschili e al secondo per i femminili. Ma, grazie ai ricercatori scientifici, in questi ultimi anni sono state individuate molte delle sempre più numerose alterazioni che indurrebbero la malattia a livello molecolare e che potrebbero configurarsi come obiettivi terapeutici. Pare che Lorlatinib, agendo a livello del cervello, potrà essere un’arma importante per porre rimedio alle suddette pericolose mutazioni.
Per i pazienti con malattia avanzata, efficace su metastasi cerebrali e anche in presenza di resistenza ad altri trattamenti. https://t.co/lOGBVY4M6G
— Adnkronos (@Adnkronos) November 30, 2021
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania