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Legambiente incontra a Taranto il Relatore Speciale Onu su sostanze tossiche e diritti umani

Visita del Relatore Speciale Onu a Taranto.
Legambiente: “Nell’incontro partiti dalle criticità per poi guardare al futuro sostenibile di Taranto”

I presidenti di Legambiente Puglia e di Legambiente Taranto hanno incontrato a Taranto, nell’ambito della visita in Puglia conclusasi ieri, il Relatore Speciale ONU su sostanze tossiche e diritti umani, Marcos Orellana, accompagnandolo nel quartiere Tamburi di Taranto e lungo il Mar Piccolo.

Una visita, quella di Orellana, finalizzata all’analisi degli effetti avversi di prodotti chimici, della gestione dei rifiuti, pesticidi e della contaminazione industriale sui diritti umani, che sta facendo attraversando diversi siti del nostro paese toccati da contaminazione, da Roma e alle regioni Veneto, Campania e appunto Puglia.

I rappresentanti di Legambiente hanno illustrato la difficile situazione che l’intera città di Taranto, e il quartiere Tamburi in particolare, vive a causa dell’inquinamento causato dall’ex Ilva, e della bonifica del Mar Piccolo che ancora non parte. La realtà che ne consegue, e che Legambiente Puglia e Taranto hanno voluto far presente, è una negazione, di fatto, dei diritti alla salute, alla dignità e al benessere proprio e della propria famiglia.

Un contesto che Legambiente combatte da decenni per la difesa dell’ambiente e dei cittadini.

“L’incontro con Orellana ci ha dato la possibilità di portare, come Legambiente Puglia e Legambiente Taranto, le istanze del territorio in materia ecologica e sanitaria.

– dichiarano il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli e la presidente di Legambiente Taranto, Lunetta Franco – 

Nella visita alla città il Relatore Speciale Onu ha rilevato le criticità legate all’ex Ilva, sia nelle conseguenze ambientali sia in quelle riguardanti la salute dei cittadini.

Nel raccontare la storia dell’azienda siderurgica, il travagliato passato e presente dei cittadini tarantini, sia in termini di salute che di lavoro e dignità umana, abbiamo esposto la nostra visione relativa al futuro dell’ex Ilva, alle alternative sostenibili che una riconversione dell’azienda comporterebbe, e ad un nuovo e rinnovato rapporto che si instaurerebbe sul territorio se questa fosse riorganizzata in una prospettiva positiva sia verso l’ambiente sia verso i cittadini”  (Fonte Legambiente Taranto)

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