“All’interno dei criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione di discariche e termovalorizzatori nella proposta del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani della Puglia, è scomparso qualsiasi riferimento alla ‘salute umana’.
Al suo posto, il testo cita una più generica tutela della popolazione contenente semplici riferimenti alla qualità dell’aria, alle molestie olfattive e all’inquinamento acustico e luminoso.
Questa grave mancanza permetterebbe la realizzazione di impianti senza un’adeguata valutazione dell’impatto sulla salute dei cittadini e violerebbe le norme Ue in materia.
La Regione intervenga immediatamente correggendo tale lacuna. In caso contrario, denuncerò il caso alla Commissione europea”.
Lo dice l’eurodeputata dei Greens, Rosa D’Amato. “Le criticità della proposta della Regione – prosegue D’Amato – non si fermano qui: anziché puntare sul potenziamento di impianti di recupero, il Piano spinge l’acceleratore sulla combustione dei rifiuti sia in impianti di termovalorizzazione che in cementerie, centrali termoelettriche ed affini.
La direttiva Ue 2008/98/CE dice esattamente il contrario, ossia che prima del recupero energetico bisogna rafforzare la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio.
La Regione, invece, vuole usare la scorciatoia dei termovalorizzatori, alimentando un business che farà felice di certo i privati, ma non le casse pubbliche.
Senza contare l’impatto sull’ambiente e la salute dei cittadini. Che sembra proprio essere l’ultimo pensiero di questo Piano”.