Dopo 4 anni di negoziati, i ministri economici dell’Unione europea hanno trovato un accordo.
Le novità riguardano il sistema di riduzione ed esenzione che andrà a rimpiazzare l’attuale ‘mosaico’ di aliquote determinato dal sistema di tassazione di alcuni Stati
Le novità riguardano invece il sistema di riduzione ed esenzione che andrà a rimpiazzare l’attuale ‘mosaico’ di aliquote determinato dal sistema di tassazione di alcuni Stati membri che, al momento della loro adesione all’Ue, erano stati autorizzati ad applicare deroghe quali esenzioni e aliquote ridotte.
Col nuovo sistema, tutti i Paesi avranno la possibilità di applicare due aliquote ridotte a partire dal 5 per cento a un massimo di 24 categorie di beni e servizi potenzialmente beneficiari della ‘sforbiciata’. Il nuovo elenco include – oltre ai generi alimentari, medicinali e prodotti farmaceutici – tante altre merci e prestazioni.
Rientrano nel nuovo elenco i prodotti contraccettivi, di protezione dell’igiene femminile e gli assorbenti per il ciclo mestruale. Ma anche i “beni essenziali per compensare e superare la disabilità”, le biciclette (comprese quelle elettriche), libri, giornali e periodici su “supporti fisici o per via elettronica” e “il diritto d’ingresso a spettacoli, teatri, circhi, fiere”.
La nuova versione del testo Ue sui beni e servizi ai quali gli Stati membri potranno applicare aliquote Iva del 5 per cento comprende anche la ricezione di servizi radiotelevisivi e webcasting, oltre ai servizi di accesso a internet forniti nell’ambito della politica di digitalizzazione.
Il taglio dell’Iva sarà inoltre possibile su una serie di servizi e beni dell’edilizia, dalla costruzione di abitazioni fornite nell’ambito della politica sociale all’installazione di pannelli solari. Il testo emendato prevede anche la possibilità di un’aliquota ridotta sui pesticidi e i fertilizzanti chimici, ma solo “fino al primo gennaio 2032”.
Dalla lunga serie di beni e servizi, gli Stati membri potranno inoltre ‘pescare’ fino a 7 categorie alle quali poter applicare un’aliquota ridotta inferiore al 5 per cento e un’esenzione, la cosiddetta aliquota zero.
Quest’ultima fascia minima o azzerata di tassazione andrà però usata per beni e servizi elencati che si considerano destinati a coprire esigenze di base. Gli Stati membri, inoltre, dovranno porre fine entro il 2030 a qualsiasi deroga non in linea con il Green deal, ad esempio sui beni che causano emissioni di gas a effetto serra, come sulla torba e legna da ardere.
La maggior parte delle nuove regole – a partire da quelle sulle riduzioni dell’Iva al 5 per cento e sulle detrazioni – potrà essere applicata dai governi nazionali a partire da 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Quest’ultimo passaggio arriverà dopo l’ok definitivo del Parlamento europeo, atteso entro marzo 2022. agi