Omelia di S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto,nella Celebrazione Eucaristica per le esequie di mons. Nicola Bonerba.
Cattedrale di Bari
Don Nicola carissimo,
ci ritroviamo affranti intorno all’altare del Signore a vivere un momento che non avremmo voluto vivere.
La tua famiglia, i tuoi parrocchiani, me e il presbiterio di questa Chiesa, i tuoi amici, la tua gente… siamo qui a dirti il nostro affetto, il nostro amore.
Ci sentiamo orfani e smarriti proprio come quando muore un padre, un punto di riferimento che speri non venga mai meno.
Hai salutato questa terra e sei entrato nell’eternità di Dio, in punta di piedi così come hai vissuto ogni giorno della tua vita. Ero venuto a salutarti in ospedale all’inizio della novena, la sera del 16, per darti fiducia, ma le tue condizioni lasciavano presagire quanto poi è accaduto.
Quante parole non dette, quanti gesti inespressi, quanto vuoto ci lascia questa tua partenza per il cielo, ma nel silenzio che avvolge il Natale di Gesù vogliamo pregare e meditare pensando a te e a come ti sei posto nella vita di ciascuno. Quello del Natale è infatti un silenzio fecondo, il silenzio di chi lascia spazio all’amore più che alle parole; un silenzio nutrito di presenza, quella del Re della gloria che viene a visitarci, unica realtà capace di dare un senso a tutto e che tutto trasforma in luce, liberazione e beatitudine.
Il tuo volto è rimasto sereno e disteso sino alla fine quasi a ricordarci come anche dinanzi agli sconvolgimenti dell’esistenza non dobbiamo perdere le semplici certezze della vita spirituale.
La nostra vita è nelle mani di Dio e non nelle nostre, nulla possiamo trattenere e conservare.
Anche la liturgia odierna ci aiuta a meditare e contemplare questa verità attraverso l’icona di Maria. Ella sa confidare e affidarsi alle parole dell’Angelo, rendendo la sua vita dono e seme di speranza per l’umanità.
Quante volte come presbitero anche tu, caro don Nicola, ci hai testimoniato questo ponendoti accanto a chi soffriva, incoraggiando gli sfiduciati e riconciliando gli smarriti.
Le poche volte che ci siamo incontrati, in questo breve tempo della mia presenza a Bari, vivevo con gioia il confronto con te, ma ultimamente il nostro vederci era connotato dalla franchezza e dal sogno condiviso di una chiesa bella, adulta, rispondente alle esigenze del tempo, capace di far tesoro delle proprie radici e del bene ricevuto dalla grazia di Dio.
Credo che come per Maria, nel vangelo ascoltato, anche per te sia accaduta la stessa cosa: “Lo Spirito Santo è sceso su di te e la potenza dell’Altissimo ti ha coperto con la sua ombra”. La tua vita aperta e donata è stata lo spazio in cui lo Spirito ha danzato facendo sgorgare, dal tuo cuore umile e mite, un servizio sapiente di grazia per tante realtà di questo nostro territorio diocesano.
Pochi giorni fa fui colpito con gioia da alcune riflessioni condivise in un’amabile chiacchierata, in cui mi esponevi il cammino pastorale di questa Chiesa da te tanto amata e servita. I tuoi occhi parlavano più della tua bocca, tracimando quella passione sacerdotale che solo un cuore grande e fedele sa avere.
Come in uno specchio, attraverso le tue parole, ho colto come dovrebbe essere la nostra vita di consacrati, di persone incendiate dall’Amore, che cercano di non trattenere nulla per sé ma, consapevoli del proprio limite, sono pronti a rialzarsi per amare a cuore pieno, senza riserve, senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Grazie don Nicola per questa tua semplice e feconda testimonianza. La tua vita, spesa in una fedeltà adamantina verso i pastori di questa Chiesa, è sempre stata animata da ottimismo e fiducia e ora respiri l’infinita pace di Dio.
Ci mancherà il tuo carattere amabile, la tua parola serena, il tuo tratto gentile e accogliente.
Il Signore misericordioso che si è fatto uomo e nell’eucarestia ci ha lasciato il segno della sua vicinanza perenne, accolga il dono della tua vita.
Sessantasette anni fa, per le mani di Mons. Nicodemo, l’affidasti al Signore per sempre; oggi, nella preghiera di questa comunità da te amata, trova il sigillo dell’eternità.
“Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?”
Ci ha ricordato il salmo 23
“Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza”.
Mentre noi preghiamo per te, tu intercedi dal cielo per tutti noi. Accanto ai vescovi e i nostri presbiteri, che ti hanno preceduto nella casa del Padre, prega per questa amata Chiesa di Bari-Bitonto perché non manchi di vigilare su sé stessa apprezzando i doni che Dio continuamente le elargisce.
Nell’attesa di riabbracciarci nella patria celeste ti salutiamo:
arrivederci don Nicola.
“Parti da questo mondo, nel nome di Dio Padre che ti ha creato, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spirito che ti è stato dato in dono. La tua dimora sia oggi nella pace della Santa Gerusalemme con la Vergine Maria, gli angeli e i santi” (dalla liturgia esequiale) .
Così sia!
don Giuseppe