Giovanni Mercadante
Dr. Stefano Lorusso
Corti in festival 2021 – un progetto nato grazie alla passione per il cinema coltivata sin dall’epoca del liceo e degli studi universitari del dr. Stefano Lorusso, oggi Presidente del Cineclub Formiche Verdi, che lo vede protagonista da diversi anni nel nostro territorio.
Nel settore della cinematografia sono tanti i giovani, che per ragioni di formazione e di sbocchi professionali sono emigrati al centro-nord Italia, e ultimamente anche all’estero. L’Associazione Formiche Verdi – dichiara Stefano Lorusso – è nata nel 2016; oggi è al 5° anno di attività. Un circolo culturale che promuove la cinematografia classica e il film d’autore, con proiezioni di film molto famosi.
La rassegna intende esplorare le potenzialità del cortometraggio in numerose direzioni, rileggendo le limitazioni del formato sotto la luce di una rafforzata e ritrovata libertà espressiva.
Il progetto è stato ospitato nella cornice del Festival dei claustri organizzato dalla Proloco di Altamura, nel cui programma sono stati proposti film all’aperto proiettati in claustri suggestivi per valorizzare il centro storico; soprattutto per dare vitalità in quei “condomini orizzontali” fucine di vita.
La Rassegna dei cortometraggi è stata purtroppo messa in “stand by” nel 2020-21 per le restrizioni dovute all’epidemia covid-19. A seguito di questo fermo, è venuta fuori l’edizione invernale “Corti in festival 2021” in collaborazione con “Zeugma e “Première Film”, svolta nella “Agorateca” annessa alla Scuola media Tommaso Fiore.
Due giorni: 17 e 18 dicembre 2021 di cortometraggi spalmati in due appuntamenti serali, alle ore 19.00 e alle 21.00. Nella collettiva Zeugma i temi trattati sono stati incentrati sui paesaggi della Puglia e della Basilicata; progetto realizzato in collaborazione l’Apulia Film Commission e diffuso a livello nazionale.
Il filmato più lungo è risultato quello del giovane regista Federico Cornacchia dal titolo “Fuori essenza”; studente universitario all’Accademia di Belle Arti a Londra, (University for the creative Arts/Farnham) sezione cinematografia. Lo scrivente si è già occupato di lui pubblicando un articolo su queste colonne a luglio scorso.
E’ una giovane promessa di Altamura, una Eccellenza che sta dimostrando piene capacità oggettive veicolando col suo nuovo linguaggio messaggi importanti, retaggio della cultura contadina con risvolti indirizzati all’emigrazione.
Un “fil rouge” che lega la storia classica che parte da Enea, Ulisse due figure dell’emigrazione in senso lato, che accompagnano ancora oggi la storia contemporanea, il cui fenomeno dell’emigrazione non è mai cessato; anzi dall’esodo di fine Ottocento e per tutto il Novecento i flussi migratori sono stati molto significativi verso le Americhe seguiti con dirottamenti più cospicui nella seconda metà del Novecento verso il nord Europa, di manodopera non specializzata. A partire dal 2000 invece, il fenomeno si è accentuato con la fuga di cervelli, ovvero di quel ricambio generazionale necessario per la guida del paese.
Da sinistra: Emar Donato Laborante – Federico Cornacchia – Christian Masi
E’ qui che si concentra il progetto di Federico Cornacchia. In un suo viaggio di rientro a casa da Londra nel mese di giugno 2020, partendo da Roma in macchina scruta con i suoi occhi il fascino dei nostri territori. Da regista in fase in formazione, il viaggio in macchina è una fonte di ispirazione; nella sua mente si affastellano pensieri che lo inducono a progettare un corto per il quale chiede aiuto al suo amico di liceo Christian Masi, attore in formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. In breve concordano la sceneggiatura; per la location chiedono la collaborazione di Emar Donato Laborante, che conosce il territorio di Murgia Catena, la masseria Jesce. Il suo coinvolgimento in questo progetto diventa determinante. Il paesaggio lunare con i “calanchi” della Basilicata e il sottofondo musicale prodotto da una marcia funebre sono elementi distintivi nella rappresentazione scenica che presagiscono l’irreversibilità di un fenomeno che attanaglia l’umanità.
Insomma il progetto prende forma: ci sono voluti oltre 500 giorni di lavoro, testi per la sceneggiatura, improvvisazione di scene non previste, il coinvolgimento di altre figure per completare l’opera.
In sintesi, la trama del film “Fuori Essenza” ruota intorno all’emigrazione; un ragazzo che lascia la propria terra. Nel suo peregrinare, in un cammino spirituale, si ferma davanti ad una masseria, al cui proprietario chiede lavoro.
Purtroppo entra in un sistema di condizionamento che gli fa perdere la propria identità, diventa pecora, soggiogato dall’autorità del padrone. Da qui la sua ribellione per raggiungere l’America, il sogno di molti; nel suo immaginario giunge sulle coste da lui vagheggiate; qui la statua della Libertà invece è raffigurata da un volto femminile nascosto da un velo nero sottile. Quindi luci e ombre di un’altra illusione che si infrange contro la dura realtà di un mondo fatto di prevaricazioni, abuso di potere e schiavizzazione.
Una scena del filmato
Il messaggio è chiaro. L’emigrazione è un fenomeno che ha da sempre caratterizzato l’umanità. L’Italia è il punto di arrivo in Europa per chi proviene dai paesi dell’Est asiatico e dal bacino mediterraneo. Lo Stivale, geograficamente, rappresenta aree di insediamento idonee per acclimatarsi a seconda delle proprie provenienze: il Nord con le montagne e le Alpi; il Sud, clima temperato caldo.
Nello stesso tempo dagli artisti, che hanno prodotto questo cortometraggio, proviene un’altra chiave di lettura. I giovani talenti meridionali, cervelli in fuga, completano gli studi all’estero in cerca di affermazione. Non c’è posto per loro in Italia. I condizionamenti imposti dal sistema di “baronaggio” nei gangli delle istituzioni sono un freno alla meritocrazia.
Questo film sarà gestito dalla Colosseum Film Production, con cui l’artista altamurano F. Cornacchia è in collaborazione.