Principale Politica Diritti & Lavoro Lavoro: Taranto e Puglia, una mattanza

Lavoro: Taranto e Puglia, una mattanza

Il tarantino Emidio Deandri vicepresidente nazionale Anmil (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), lancia l’allarme: «I dati Inail relativi agli incidenti mortali sul lavoro nei primi dieci mesi del 2021, confrontati a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, ci confermano che a Taranto e, più in generale in Puglia, il numero delle cosiddette “morti bianche” continua a crescere vertiginosamente, un dato ancora più agghiacciante se si pensa che invece a livello nazionale diminuisce segnando un -1,8%, sebbene ci sia da considerare che il bilancio 2020 dei caduti per il lavoro era stato fortemente influenzato dai decessi per infezione da Covid in ambito lavorativo che hanno rappresentato oltre un terzo del totale!»
Emidio Deandri illustra i numeri di questa mattanza di indifesi lavoratori: «Il dato regionale della Puglia degli incidenti sul lavoro mortali è in crescita passando dai 55 del 2020 agli 82 del 2021, ancora peggio quello di Taranto quasi raddoppiato (da 6 a 11), in linea con quasi tutte le altre provincie pugliesi (Bari da 18 a 24, Brindisi da 3 a 7, Lecce da 8 a 21), mentre Foggia rimane invariata a 15 morti bianche, e solo la Bat diminuisce da 5 a 4, una ben magra consolazione…».
«Anche i dati Inail – continua Emidio Deandri – relativi agli infortuni totali denunciati nei primi dieci mesi del 2021, confrontati a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, mostrano un aumento in Puglia del 4,4% (da 19.076 a 19.909), e anche in questo caso Taranto mostra un +11,3% (da 2.510 a 2.794), peraltro in linea con Lecce +22,3% e Brindisi +13,4%, mentre diminuiscono Bari -0,2%, Foggia -3,0% e la Bat -12,1%».
«Da anni noi dell’Anmil – prosegue Deandri – denunciamo l’aumento esponenziale delle malattie professionali denunciate all’Inail, un fenomeno che, per il lungo periodo di latenza tra l’esposizione del lavoratore e lo sviluppo della patologia, come per l’asbestosi, è difficile prevedere esattamente, ma che anche questi ultimi dati ci confermano in netta crescita».
«Anche in questo caso – stigmatizza Deandri – purtroppo la Puglia si segnala negativamente: se in Italia l’aumento è “solo” del 24%, infatti, nella nostra regione è il doppio con il 48,3%! Ulteriore conferma è che tutte le provincie pugliesi, nessuna esclusa, vedono aumentare le denunce di malattie professionali: Taranto +37,7%, Lecce +48,3%, Foggia +76,2%, Brindisi +55,7%, Bat +61% e Bari +60,6%».
Emidio Deandri invita a riflettere che «dietro ognuno di questi numeri c’è un dramma umano, esistenze e famiglie sconvolte che molto raramente riacquistano la serenità, per non parlare di chi esce la mattina da casa per andare a lavorare e non vi fa più ritorno».
«Ogni giorno in Italia si continuano a contare tre morti e oltre 2.000 infortuni, ma questi numeri purtroppo nascondono dolore e rabbia per incidenti che non dovrebbero mai accadere – ha concluso Emidio Deandri – soprattutto perché le principali modalità di accadimento sono sempre le stesse e si continua a morire e ad infortunarsi come 50 anni fa, a dispetto dei sistemi di prevenzione che la tecnologia ci mette a disposizione».

DENUNCE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
(Fonte: elaborazione ANMIL su Dati INAIL)

Nazionali, Regione Puglia e province
Confronto gennaio-ottobre 2020/gennaio-ottobre2021

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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